Un rivestimento può, con le sue caratteristiche, rendere più luminosa, diminuendo le imperfezioni, una stanza oppure può servire a rendere più evidenti i mobili che la arredano con il contrasto fra il colore del rivestimento e quello dei diversi legni; deve avere nello stesso tempo buone caratteristiche di resistenza in modo che con poca manutenzione possa rimanere pulito e brillante.
Non è facile attualmente scegliere un materiale che risponda alle caratteristiche volute dato il gran numero oggi reperibile sul mercato perché esiste una vasta gamma di qualità e colori. Cercheremo di chiarire perciò le caratteristiche di diversi tipi di rivestimento reperibili sul mercato per facilitarvene la scelta.
Indice
PAVIMENTI CON PIASTRELLE DI GRÈS E DI COTTO
Piastrelle di grès ceramico
Sono molto dure e la pasta di cui sono composte ha poca porosità perché durante la cottura è stato raggiunto il punto di rammollimento con formazione di una fase vetrosa che l’ha eliminata o quasi. Si trovano anche non smaltate ed hanno lo stesso buona resistenza agli agenti aggressivi ed al calore. Sono molto usate in locali pubblici o cucine. Sono normalmente reperibili sul mercato nelle dimensioni di cm 5 x 1o; 10 x 10; 15 X 15 e 71/2 x 15.
Un metro quadro di rivestimento fatto pesa in media 24 kg. È importante sapere che il prezzo di tali piastrelle è legato oltre che al colore, alla precisione nelle dimensioni e nella buona uniformità del colore. Naturalmente esiste una notevole differenza di prezzo fra i prodotti industriali di serie e quelli decorati a mano.
Il grès smaltato a rilievo è stato prodotto per poter unire alla vasta gamma dei colori ottenibili con la smaltatura, l’eccezionale resistenza, addirittura secolare, del grès all’usura del calpestio. È importante però che le piastrelle siano realizzate in vero «grès ceramico» che deve essere inassorbente e che si ottiene con la cottura, spinta ad altissima temperatura, di speciali argille; di conseguenza per tali piastrelle devono essere impiegati smalti «duri» e tali da «sposarsi», come si suole dire, con la mattonella di supporto.
La caratteristica di queste piastrelle è che la suola delle scarpe si appoggia esclusivamente sul disegno a rilievo-durissimo e razionalmente studiato in ogni tipo, evitando così il logorìo dello smalto che mantiene inalterate le sue proprietà di colore e brillantezza. Ognuno come hobby potrà scegliere tipi e disegni per rendere più moderna, accogliente e originale la propria casa. Per non confondere queste piastrelle con quelle di semi-grès trattate qui di seguito, e che presentano caratteristiche sensibilmente inferiori sotto tutti gli aspetti vi suggeriamo una prova ingegnosa: fate cadere una goccia di inchiostro sul rovescio della mattonella e osservate se essa si asciuga rapidamente per assorbenza o meno.
Nel primo caso non è senz’altro «grès ceramico» ma semi-grès o altro.
Piastrelle di semi-grès
Mentre, come abbiamo detto, la porosità nei materiali di grès ceramico è quasi nulla per cui non è indispensabile la smaltatura per renderli impermeabili e resistenti, i materiali in semi-grès, meno duri e più fragili hanno ancora una notevole porosità dovuta alla temperatura più bassa alla quale vengono cotti per cui sono sempre verniciati o smaltati ed hanno colori più accesi.
Si trovano normalmente nelle dimensioni di 71/2x 15 cm; 15 x 15; 15 x 30 e 20 x 20 con spessore di circa i cm.
CON PIASTRELLE IN MAIOLICA O TERRACOTTA
Hanno massa porosa e devono essere sempre rivestite da strati di porcellana e smalto colorati. Sono più deboli delle altre che abbiamo descritte anche se protette dallo smalto. Si trovano in commercio oltre che nelle dimensioni delle altre, rettangolari, in forme poligonali o più complesse o curve.
Tutti questi materiali che abbiamo descritto si possono usare anche all’esterno in luoghi con clima mite non eccessivamente freddo, in particolare sono da sconsigliarsi quando la temperatura sia eccessivamente fredda, le piastrelle in cotto di qualsiasi tipo; si può solo fare uso di tipi cotti ad alta temperatura, che, come abbiamo accennato, sono quasi privi di pori ed hanno perciò poca possibilità di assorbire acqua. Nei bagni ed altri locali in genere si possono usare tutti i tipi di piastrelle di grès invetriate e in cotto. In locali dove l’usura per il passaggio intenso è elevata si devono usare materiali non smaltati oppure con smalto molto duro. Si trovano poi in commercio piastrelle con disegni a rilievo nelle quali la smaltatura viene protetta dal rilievo e sono anche particolarmente usate per le cucine.
Per quel che riguarda la scelta dei colori si devono tener presenti alcuni concetti ; le piastrelle a colori molto caldi come il rosso mattone è consigliabile usarle in luoghi molto soleggiati dato che attenuano il riverbero; è consigliabile usare piastrelle di colori chiari in abitazioni poco luminose; le piastrelle smaltate lucide pur essendo le più luminose sono fredde
e possono dar luogo a spiacevoli riflessi mentre quelle smaltate semi-opache, li possono almeno in parte evitare.
Per quanto riguarda la manutenzione si deve tener presente che: i pavimenti a base di piastrelle naturali devono essere lucidati con cera, i tipi vetrificati o ceramici devono essere lavati con strofinaccio imbevuto di acqua mista a comune detersivo, è sconsigliabile l’uso di carbonato di soda o lisciva che attacca il colore e lo fa sbiadire col tempo. Dopo il lavaggio il pavimento deve essere risciacquato e lasciato asciugare. Sui pavimenti di piastrelle nuove in cotto rosso si deve passare una mano di olio di lino cotto se si desidera il pavimento scuro
e crudo se lo si desidera più chiaro. Dopo si deve stendere uno strato di cera piuttosto fluida.
Le eventuali macchie sui pavimenti con mattonelle vetrinate o di ceramica vengono eliminate con aceto caldo sciacquando immediatamente dopo.
CON MATERIALI NON COTTI
Poiché oggi non si trovano praticamente più in commercio piastrelle di cemento colorato i materiali non cotti da pavimentazione sono costituiti quasi esclusivamente da marmette
e marmettoni.
Le MARMETTE sono materiale da pavimentazione economico e molto usato. Si ottengono dalla compressione di una mescolanza di scaglie di marmo e di cemento colorato. Le scaglie di marmo usate sono proporzionate alla grandezza della piastrella. Due dimensioni molto diffuse delle marmette sono le seguenti: cm 20 x 20 e cm 25 X 25 con dimensione delle scaglie comprese fra I e z cm.
Le marmette più economiche sono costituite da una mescolanza di scaglie derivate da marmi diversi.
I marmettoni, di dimensioni maggiori si trovano generalmente in commercio nelle dimensioni 3o X 30 e 40 X 40 con scaglie, sempre dello stesso tipo di marmo di 3 cm circa. Questi materiali hanno prezzi diversi a seconda della qualità del marmo, del colore e dell’esattezza delle dimensioni.
Sono però sconsigliati per pavimentazioni all’esterno perché hanno scarsa resistenza agli agenti atmosferici.
MOSAICO ALLA VENEZIANA: è costituito da una mescolanza di cemento e di graniglia di marmo di opportuna qualità e dimensione che viene gettato sul pavimento da coprire e, una volta consolidato, spianato con la levigatrice e lucidato a piombo. È una pavimentazione piacevole e non molto costosa.
MOSAICO ALLA PALLADIANA: è Costituito da lastre composte da grosse scaglie di marmo molto vicine fra loro separate da sottili listelli anch’essi di marmo. A seconda della qualità del marmo usato e della qualità della lavorazione cambia il valore di questo tipo di pavimentazione che può essere anche di notevole pregio. Per la manutenzione di tutti questi tipi di pavimento si deve tener conto che, dopo una lucidatura a piombo, sempre consigliabile, si deve effettuare una manutenzione periodica per mantenere la brillantezza, data dalla lucidatura, con cera idrorepellente e antisdrucciolevole. Per la pulizia è sufficiente lavarli con un po’ di acqua e sapone. Questo tipo di pavimentazione non è consigliabile per bagni e cucine, per la presenza di acqua che la può danneggiare.
PAVIMENTI DI MARMO E GRANITO: il marmo è una pietra naturale di durezza molto variabile a seconda dei tipi per cui prima di usarlo è bene consultare uno specialista che consigli il tipo adatto al locale da rivestire. I più indicati sono i marmi non troppo scuri quali il botticino, i bianchi di Carrara venati, l’arabescato ed altri. Meno consigliabili sono i gialli di Siena ed i rosati pur essendo materiali molto pregiati per la poca resistenza in locali di intenso passaggio data la scarsa durezza. Non per la poca durezza, ma per la continua manutenzione richiesta sono da sconsigliarsi i marmi scuri.
GRANITI: I graniti, molto superiori per la loro durezza al marmo, non sono molto usati per la difficoltà di lavorarli dovuta appunto alla loro durezza; hanno qualche diffusione quelli di Baveno, della Palma ed il granito rosso di Svezia, il serizzo e ghiandone della Valmasina.
PIETRA : tra le innumerevoli pietre usate ricorderemo la quarzite che può essere utilizzata sia per i pavimenti sia per i rivestimenti. Diffusi anche il granitello lamellare e lo zebrato del Piemonte che hanno grande resistenza alla compressione ed usura, insensibilità agli agenti atmosferici, buona resistenza agli acidi.
Viene tagliata in lastre quadre, rettangolari o in pezzi irregolari con varie gradazioni di colore.
PAVIMENTI IN LEGNO
Il legno come pavimento costituiva una parte resistente della soletta di cui faceva parte mentre oggi costituisce solo un rivestimento usato normalmente in locali di non frequente passaggio quali ad esempio le camere da letto. È però usabile anche in altri locali se si escludono lavanderie e cucine dove l’umidità porterebbe ad un rapido disfacimento e negli ingressi per la poca resistenza all’usura. La manutenzione dei pavimenti in legno, che era una volta assai laboriosa, è oggi ridotta. Legni da usarsi: possono essere di abete, pino, quercia o castagno a seconda dell’uso e della più o meno facile reperibilità di un certo tipo di legno in una certa regione. Anche il costo varia secondo il tipo.
Attualmente si stanno diffondendo varietà esotiche.
Sistema di fissaggio
Le assicelle che costituiscono il parquet sono fissate su traverse di sostegno. In base alla disposizione delle assicelle i parquet vengono definiti come : a spina di pesce, a compartimenti, all’inglese ed altri. Attualmente si diffondono anche i parquet a mosaico che, prefabbricati, sono disponibili in grosse lastre o quadrotti. Come abbiamo accennato la manutenzione accurata che era un tempo necessaria oggi è ridotta ad una semplice spolveratura ottenibile con l’aspirapolvere, grazie all’applicazione di speciali vetrificanti.
Il trattamento dei nuovi pavimenti va fatto ricoprendo il legno con uno strato di essiccante che è una vernice trasparente con poca resistenza.
Questa operazione deve essere veloce perché la vernice tende a solidificare rapidamente. In seguito si può dare la cera.
PAVIMENTI IN GOMMA
Hanno buona resistenza all’abrasione, buona afonicità. Resistono bene agli attacchi chimici ed i colori sono stabili ed inalterabili a luce e calore.
La superficie ben levigata e priva di porosità dà a questi pavimenti buona resistenza a muffe, batteri e microrganismi. La pulizia viene effettuata con semplice lavaggio di acqua e sapone o detersivo ed a esse si può dare la cera come a qualsiasi altro comune pavimento.
PAVIMENTI IN MOQUETTE
La rapidità di posa, la facile manutenzione e la grande durata sono le caratteristiche principali di questo tipo di pavimento che attenua i rumori anche all’interno del locale e Io isola da quelli esterni.
È praticamente una estensione del tappeto a tutto il pavimento della stanza.
Una delle caratteristiche che permette di valutarne la qualità, è il peso; una moquette di maggior peso, più fitta, è di qualità migliore. Si consiglia generalmente di applicare sul pavimento un feltro prima della posa della moquette. Anche le moquette costituite da materiali attaccabili dalle tarme vengono oggi sottoposti a trattamenti che li immunizzano da tale pericolo. Per la moquette è necessario un certo periodo di tempo per ottenere l’assetto definitivo. Particolarmente dannose per esse sono le polveri che arrivano a stratificarsi, la ghiaia ed i piccoli sassi trasportati dalle calzature che tagliano i fili del tessuto e le macchie che devono essere prontamente eliminate. La moquette appena applicata è fragile e perde la borra e per almeno tre mesi si deve evitare l’uso dell’aspirapolvere che ne asporterebbe peli che non hanno ancora avuto il tempo di fissarsi.
Esistono due sistemi di fabbricazione: la tessitura a bacchetta e la tessitura tufted. La tessitura a bacchetta più antica, è tuttora il sistema migliore; infatti con essa si ottiene un tessuto più fitto e più stabile.
La tessitura tufted dà un prodotto peggiore ma molto più economico. Si usa anche classificare le moquette a seconda dell’aspetto del pelo che può essere riccio o vellutato. Le fibre più diverse, sintetiche e naturali, sono usate per la produzione.
Il pavimento di moquette è formato da una mescolanza di pelo animale e fibre sintetiche particolarmente idonei ad attutire i rumori. Viene adagiato sul pavimento senza incollaggio per cui si può anche spostarlo in vari locali ed è recuperabile.
Ha buona resistenza all’usura e nel tipo in piastre di 5o x 5o è facilmente sostituibile. Per la pulizia è sufficiente inumidirlo con acqua tiepida poche volte la settimana. È consigliabile anche spostare ogni tanto i quadroni. La pulitura deve essere effettuata nella direzione del pelo, in direzione diagonale con scopa o spazzola pulisci-tappeto dopo averlo inumidito. Dopo il periodo di assestamento si può usare anche l’aspirapolvere inumidendo dopo la moquette.
Moquette di fibra vegetale
Ricordiamo fra esse principalmente quelle in fibra di cocco e sisal. II sisal è una fibra molto dura che può essere tinta prima della filatura e si usa oltre che come tappeto, come pavimentazione. Non è consigliabile per rivestimenti di scale perché è leggermente scivolosa. La fibra di cocco, simile, è molto resistente ed economica.