In questa guida spieghiamo quali sono le tecniche base di muratura.
Indice
FONDAZIONI
Le fondazioni sono quelle strutture murarie atte a trasmettere al terreno i carichi delle strutture sovrastanti in modo da non sollecitare il terreno con carichi superiori al carico di sicurezza ammissibile. La consistenza del terreno ha molta importanza nello stabilire la forma e le dimensioni della fondazione. Generalmente si trova nel terreno un primo strato non molto alto poco consistente; gli strati inferiori hanno maggiore compattezza e possono essere adatti a sostenere le fondazioni. Un sistema per rilevare grossolanamente la bontà del terreno consiste nel gettare dall’alto un sasso di peso adeguato e nell’osservarne il comportamento al momento dell’impatto; se rimbalza, il terreno almeno per le normali costruzioni è buono, se il sasso invece tende ad affondare il terreno non è adatto e si deve scavare fino a trovare uno strato di maggiore compattezza. Se anche a notevoli profondità non si trovasse uno strato di tali caratteristiche si costruisce un tipo particolare di fondazione che sia sopportata anche da uno strato poco consistente. Generalmente un terreno di non eccellenti caratteristiche sopporta un carico di z kg/cm quadrato mentre uno roccioso può arrivare anche a 20 kg/cm quadrato. È da notare che per la costruzione di muri di recinzione è sufficiente che il terreno possa sopportare 0,5 kg/cm quadrato. Caratteristica questa che hanno anche i terreni di poca compattezza. Dati i vari tipi di terreno si possono avere numerosi tipi di fondazione che possono essere eseguite in terreno scoperto oppure coperto dalle acque; possono essere fondazioni superficiali o profonde. È comunque da tener presente che il piano di posa non dovrà mai essere fatto a meno di 1,5 m al di sotto della superficie. A questa profondità si libera il fondo dello scavo e si livella con cura il piano di fondo in modo che sia perfettamente orizzontale. Su questo piano si stende il calcestruzzo a strati non maggiori di 15 cm. Il calcestruzzo impiegato non deve essere eccessivamente imbevuto di acqua e si deve pestare con forza fino a che, sullo strato superficiale non compaia uno strato semi-liquido.
Così si prosegue per strati successivi fino a raggiungere l’altezza voluta; a questa altezza, lo strato che deve essere orizzontale, viene coperto da un piccolo spessore di malta sul duale si appoggeranno le strutture in elevazione.
Bisogna ricordare che se il lavoro viene interrotto prima di arrivare al piano su cui si imposteranno le murature in elevazione, si deve bagnare la superficie sulla quale si proseguirà il lavoro, e successivamente gettarvi sopra latte di cemento o di calce per legare meglio lo strato successivo. Qualche volta invece che con calcestruzzo le fondazioni vengono costruite con pietrame e malta; in questo caso si deve avere cura di sovrapporre le pietre interponendo leggeri strati di malta in modo che esse, appoggiando su superfici piane, non lascino spazi vuoti fra di loro.
MURATURE
La forma più semplice di muratura è quella a secco eseguita con pietrame. Si usa per muri di sostegno di terreni lungo le strade in zone di collina o di montagna quando l’altezza richiesta non sia superiore ad i metro e 5o cm o anche maggiore in casi particolari. Le murature a secco con pietrame devono essere eseguite con particolare cura. Il piano di posa deve avere un angolo minore di 900 rispetto alla verticale verso monte mentre è di 90° l’angolo fra esso e la linea di scarpa; le pietre di maggiori dimensioni si mettono sul fronte fino ad arrivare alla faccia della muratura contro il terreno. Quindi si riempiono i vani rimasti fra le pietre più grosse con quelle piccole per ottenere superfici piane e soprattutto con la faccia non a contatto col terreno. Lo spessore del muro non deve essere minore di 20 cm e l’inclinazione rispetto alla verticale, detta anche scarpa, di almeno il 10%, il che significa che per ogni metro di altezza la faccia non a contatto col terreno sarà arretrata di i o cm rispetto alla verticale.
È consigliabile, per evitare disfacimenti, finire il muro con una copertura in smalto cementizio o calce.
Muri di pietrame con malta di cemento o di calce
Anche questi sono usati particolarmente per muri di sostegno e anche per costruzioni rustiche in montagna. Come muri di sostegno hanno caratteristiche migliori rispetto a quelli a secco tanto che l’inclinazione o scarpa, può essere ridotta alla metà. È bene lasciare nella muratura canali per lo scolo delle acque del terreno sostenuto che altrimenti non potrebbero filtrare come attraverso la muratura a secco. Spesso la parte a contatto col terreno ha alcune riseghe allo scopo di diminuire lo spessore eccessivo, mentre lo spazio compreso fra la muratura e il terreno deve essere riempito con pietrame a secco per facilitare il deflusso delle acque dal terreno ai canali di scolo. La malta sia di calce che di cemento va stesa in strati orizzontali e le pietre devono essere assestate con battuta del martello in modo che la malta possa defluire fra gli elementi costituenti il muro riempiendone tutti i vuoti. Gli incroci dei muri devono essere costruiti con pietre di dimensioni maggiori ed aventi il piano di posa orizzontale e si devono sfalsare fra di loro per migliorarne il collegamento.
Quando le pietre vengono lavorate sulle facce per ottenerne forma e dimensioni regolari si ottengono le murature dette di pietra concia che vengono usate soprattutto per costruzioni monumentali per l’alto costo di lavorazione.
Di questo tipo sono anche le murature di tufo molto in uso nell’Italia meridionale e anche centrale dato il basso costo derivante dalla facilità di lavorazione e taglio.
Muratura in mattoni
I mattoni che hanno dimensioni 6 x 12 x 24 oppure 6 x14 x 28 sono molto usati per le murature perché si mettono in opera velocemente data le regolarità della forma, hanno buona resistenza e legano molto bene con le malte usate per unirli. Una muratura in mattoni pesa in media 1,700 kg. per metro quadro. Per un metro cubo di muratura si usano circa 400 mattoni e 1/5 di metro cubo di malta. Si consiglia di usare poca malta perché essa ha resistenza minore del mattone. Per la buona esecuzione della muratura si devono osservare alcune norme.
I mattoni devono essere messi in opera bagnati perché non assorbano acqua dalla malta disturbando la presa; lo strato di malta non deve essere superiore ad i cm ed i mattoni posti su di essa devono essere battuti con la cazzuola. Le unioni in verticale di due file sovrapposte, dette corsi, di mattoni non devono coincidere. È molto importante disporre i mattoni negli incroci in modo che un corso di un muro si incroci alternativamente con quello dell’altro muro. Date le tre dimensioni del mattone si hanno vari spessori del muro a seconda di come sono messi in opera. Se il lato posto secondo lo spessore del muro è il maggiore, la muratura è di testa, se è il medio è una muratura in spessore, nel terzo caso di coltello. La muratura poi viene detta ad una testa, due, tre o più, se la sua larghezza è una, due, tre o più volte la dimensione del lato medio del mattone. Il muro formato da mattoni posti in modo da dare lo spessore con la dimensione minore, di coltello, si usa solo per pareti di divisione di ambienti e viene anche chiamato muro di quarto. Nelle figure I-14 si possono osservare varie disposizioni di mattoni per muri di diverso spessore.
Talora si usa un tipo di muratura a mattoni che non viene poi intonacata all’esterno detta anche muratura faccia vista; per eseguirla si usano mattoni speciali, oppure anche comuni, ma in questo caso devono essere scelti accuratamente e nel murare, lo strato di malta interposto deve essere arretrato rispetto alla superficie in vista.
Questo tipo di muratura costa però anche più della muratura con intonaco ed è mal collegato.
È da tener presente che lo spessore delle murature è non poche volte legato non a ragioni di resistenza, ma a ragioni di isolamento e di igiene. Quindi per ottenere lo spessore voluto e non appesantire eccessivamente la muratura, si usano particolari disposizioni dei mattoni tali da creare intercapedini fra le due pareti esterne.
INTONACI
Una volta finite le murature ed eventualmente coperta la fabbrica, i muri sia esterni che interni devono essere intonacati per rivestirne le pareti; i muri di facciata qualora non vengano eseguiti a faccia vista, vengono intonacati con malta di calce forte o di cemento con l’impiego di 6-io q.li di cemento o di calce per ogni metro cubo di sabbia, preferendo la malta di cemento quando si voglia una maggiore impermeabilità. Per gli intonaci interni si usa invece normalmente calce grassa.
COPERTURE
Le coperture sono quelle superfici formate da piani inclinati che coprono i fabbricati e sono costituiti da materiali impermeabili che proteggono i vani sottostanti dalla pioggia e dagli altri agenti atmosferici. La linea di intersezione dei piani che costituiscono il tetto si chiama colmo ed i piani falde. L’inclinazione delle falde è variabile a seconda del materiale costituente il tetto o località. Nelle zone calde e piovose l’inclinazione è minima o addirittura nulla, ed è massima nelle località nevose per permettere lo slittamento della massa nevosa sulle falde.
Nelle nostre regioni l’inclinazione delle falde del tetto varia per le ragioni sopra dette tra i 20 gradi ed i 50 gradi.
Si usa anche denominare tetto la copertura che abbia falde inclinate e terrazza quella costituita con un piano che abbia una pendenza non superiore al 3 % cioè praticamente orizzontale.
La copertura può essere ad una falda (vedi fig. I-15 a) per le costruzioni più semplici, oppure a due falde (fig. I- 15 b); altri tipi più complessi sono quelli rappresentati in fig. I-16 a, b, c. Il materiale che costituisce l’ossatura, cioè l’insieme delle travi che trasmettono il peso del tetto alle murature, è generalmente il legno per la facilità di lavorazione anche se viene danneggiato dall’umidità presente ed è facilmente infiammabile. L’ossatura di sostegno è diversa se il tetto si appoggia solo sui muri di contorno o perimetrali oppure se esistono anche muri intermedi di appoggio. Nel primo caso la struttura è costituita da tralicci trasversali detti capriate su cui si appoggiano le travi longitudinali dette arcarecci. Su questi a sua volta appoggiano listelli disposti a circa 50 cm l’uno dall’altro che seguono la linea della falda che portano il piano che sosterrà il materiale di copertura. Se invece esistono muri interni portanti o la distanza fra i muri perimetrali è ridotta si può evitare la costruzione delle capriate semplificando la struttura; così se la distanza da coprire tra i muri non supera i 4 m si fa la copertura ad una sola falda costituita da puntoni che sopportano gli arcarecci. Ugualmente semplificata è la struttura se esistono muri trasversali con interasse non superiore a 4 metri perché gli arcarecci vengono appoggiati sui muri opportunamente sagomati. Come abbiamo detto l’ossatura è costituita da legno d’abete, di pino, di larice o di castagno in travi rotonde o appena squadrate.
Il telaio, costituito da capriate, se necessario, puntoni e arcarecci, deve essere suddiviso più finemente interponendo fra i puntoni che generalmente distano fra di loro poco più di i m, listelli di legno orizzontali con interasse di circa 60 cm di sezione rettangolare di 8 x 10 cm. Su questa orditura è posta una prima copertura di tavelle laterizie su cui viene posta la copertura vera e propria. Prima si usava costruire questo primo piano con un tavolo di legno. Sopra questo si pone il rivestimento generalmente in terracotta costituito da elementi di forma molto diversa in modo da coprire ogni giunzione e impedire all’acqua il trafilamento sui vani sottostanti. Sono molto diffusi i coppi, tegole a canale, disposte in file parallele rivolte alternativamente verso l’alto, e verso il basso; per assicurare il ricoprimento fra di loro i coppi si sovrappongono di circa 1/3 per cui la copertura risulta piuttosto pesante. Migliori sono le tegole dette marsigliesi che hanno incastri longitudinali e trasversali per ridurre il ricoprimento. Le dimensioni più diffuse di questo tipo di tegola sono di 25 X 42 cm. Di limitata diffusione sono le coperture costituite da lastre di ardesia di limitato spessore, meno di 1 cm.
Oggi però si diffondono le coperture piane dette terrazze perché sono disponibili materiali isolanti ed impermeabili tali da permettere la costruzione di copertura con pendenza inferiore al 3%. La pendenza viene data ricoprendo il solaio con un impasto di calcestruzzo tale da ottenere la lieve pendenza desiderata. Su questo strato viene sistemato quello isolante e sopra di esso quello impermeabile. Anche qui si deve tener conto dei movimenti di dilatazione e di ritiro dovuti alle variazioni di temperatura. Si può anche sopprimere lo strato isolante se si ricava sotto la soletta della terrazza una camera d’aria ventilata alta almeno 40 cm. Come strato impermeabile si usano sostanze bituminose applicate con interposizioni di carta o anche direttamente oppure cartoni e feltri impermeabilizzati o anche lamiere metalliche. I materiali bituminosi devono essere costituiti anche da bitumi naturali, escludendo il catrame di distillazione che ha notevoli deficienze; l’asfalto viene steso in strati di circa i cm di spessore avendo cura che il materiale da ricoprire sia secco per evitare danni prodotti dall’evaporazione dell’acqua in esso ancora contenuta. Lo strato impermeabile deve essere steso anche alle pareti verticali per una altezza di almeno 20 cm. Si usano anche come materiali impermeabili calcestruzzi impastati con sostanze idrofughe.
OPERE DI RIFINITURA E OPERE MURARIE CONNESSE ALL’ARREDAMENTO
Una volta costruito il tetto, i solai ed i muri divisori, devono essere eseguite le opere necessarie per rifinire, quali il rivestimento delle pareti, gli infissi, i pavimenti ed altre.
Oltre agli intonaci, ai quali abbiamo già accennato, altra opera importante è il rivestimento delle pareti, in particolare i rivestimenti dei bagni e delle cucine eseguiti con mattonelle di ceramica.
I rivestimenti vengono applicati sull’intonaco bene asciutto ponendo malta cementizia grassa sulla parete liberata anche con lavaggio dalla polvere in superficie.
Esistono particolari colle per il fissaggio delle piastrelle che sono molto utili per la semplicità del lavoro di messa in opera. Altre opere importanti per la rifinitura sono i piazzamenti degli infissi. Essi vengono collocati in opera con l’ausilio di pezzi di ferro sagomati come in fig. I- 18.
Di particolare importanza sono tutti i sistemi di fissaggio di vari oggetti alle pareti : generalmente si fissano i ganci o le viti per il sostegno mediante tasselli di diverso tipo a seconda che il muro sul quale vengono posti sia formato da mattoni forati oppure sia pieno. Vari tipi facilmente reperibili sono descritti nelle figure I-19 a, b, c.
Fra le opere connesse all’arredamento si possono considerare anche i caminetti che attualmente vengono montati con elementi prefabbricati ed hanno forma funzionale poiché sono stati studiati per ottenere un buon tiraggio pur avendo buon rendimento. Un esempio di camino prefabbricato è dato in fig. I – 20.