La posa di ripiani è uno dei primi lavori nei quali si cimenta un appassionato di bricolage, poiché è una delle prime necessità quella di riordinare i libri e i soprammobili.
Ma come si installano? E quali materiali scegliere?
Si diventa spesso hobbisti installando ripiani. In effetti è indispensabile, in un salone per esempio, porre dei piani per esporre dei soprammobili o gli oggetti da collezione, o per sistemare i libri, i dischi e le cassette.
Se i ripiani sono solidi, possono anche sorreggere un televisore o un complesso hi-fi, il che risulta molto pratico in mancanza di spazio. Potrete anche installarli in una cucina, per gli elettrodomestici o per i vasi, o in bagno per i cosmetici. Ne potete infine mettere in cantina o in solaio per i vostri oggetti. A ciascuna di queste funzioni corrisponde un modello specifico.
Numerosi sono i materiali che si adattano alla loro realizzazione, e l’hobbista può scegliere tra il legno massello, bello ma costoso, il compensato multistrato, il listellare ed il truciolato sia grezzi che verniciati o impiallacciati, per finire con i materiali plastici ed i metalli con varie finiture.
Esistono dei sistemi di fissaggio semplici ed ingegnosi, come le cremagliere metalliche, di forme diverse, che si avvitano al supporto e che permettono di spostare i ripiani a diversi livelli. I ripiani che si pongono nelle nicchie o in spazi destinati ad armadi a muro, devono essere fissati su dei listelli avvitati, dopo aver praticato i fori col trapano elettrico ed aver inserito i tasselli. Quelli che si installano al centro della parete devono essere sostenuti da mensole in legno o in metallo avvitate nello stesso modo al muro. Le scaffalature si possono anche sostenere con dei montanti in legno, listelli o pannelli.
Indice
Come sistemare i supporti
Per quanto possibile, al fine di sfruttare al meglio gli spazi, porrete i ripiani nelle nicchie e nelle rientranze dei muri. Li potrete anche sistemare nei ripostigli e nei locali stretti su tutta la loro larghezza da un muro all’altro, come per esempio nei corridoi o nel bagno.
Si deve naturalmente tener conto del supporto, cioè della natura del muro o del tramezzo. Se è più difficile forare nei muri portanti in cemento, si possono però installare dei ripiani che possono sostenere un peso maggiore, applicando al muro se necessario delle staffe metalliche. Al contrario sui tramezzi leggeri si dovrà limitare il carico. Su una parete con struttura in legno si dovranno fissare i supporti su dei montanti e non sui pannelli di tamponamento. Inoltre si dovranno usare dei tasselli adatti al supporto e in modo specifico per le pareti divisorie e per i muri cavi. I ripiani dovranno essere orizzontali: si dovrà dunque ricorrere alla livella a bolla per tracciare la linea orizzontale; non fidatevi del vostro occhio, poiché rischiereste di posare i ripiani di traverso. Dovete nello stesso modo controllare la verticalità degli spigoli con un filo a piombo. In molti casi, gli angoli dei muri non sono diritti; ciò obbliga a tagli particolari delle parti terminali dei ripiani. A volte questa irregolarità può persino portare ad utilizzare delle mensole invece dei listelli di supporto.
Se installate dei lunghi ripiani, dovrete tracciare l’orizzontale su tutta la larghezza del muro. Per segnarla potrete utilizzare una livella a bulbi, che è un utensile per muratori impiegato abitualmente per mettere in piano i pavimenti. È costituita da due bulbi in vetro graduati, collegati mediante un tubo e riempiti di liquido. Allorché il liquido è allo stesso livello nei due bulbi, si segna il livello e si traccia l’orizzontale. Questo utensile segue il principio dei vasi comunicanti.
Mensole
Al centro di una parete, i ripiani sono posati su delle mensole a forma di squadra. Questi elementi di supporto possono essere realizzati in listelli di legno, incollati e rinforzati con spine o viti. Per maggiore comodità e sicurezza, si utilizzano delle mensole metalliche in acciaio imbutito e con nervature, con bracci diversi, poiché il più grande è fissato sotto il ripiano. Questi elementi sono particolarmente resistenti ma poco decorativi: vanno bene per le sistemazioni poco visibili o per i ripiani inferiori. Per i ripiani destinati ai saloni o al bagno, si ricorre generalmente a delle mensole elaborate in metallo smaltato, in alluminio, in materiale plastico o in ferro forgiato. Esistono anche delle eleganti mensole in legno lamellare incollato. Queste mensole decorative sono spesso concepite per degli scaffali leggeri per esporre i soprammobili, ma non si adattano sempre per i libri, il cui peso è consistente. Queste mensole dovranno essere fissate molto solidamente, dopo aver praticato i fori e aver inserito i tasselli.
A parità di spessore e portata, non sopportano carichi così pesanti quanto quelli sostenuti da ripiani posti nelle rientranze e sostenuti da tre lati
Spessore, portata e fissaggio
Per fissare dei ripiani in tutta sicurezza si deve innanzitutto decidere lo spessore dei pannelli che dipende in effetti dalla larghezza tra i supporti, cioè dalla portata e dal carico previsto.
Spessore e portata
Se desiderate un ripiano resistente a carichi consistenti, e se utilizzate delle assi in legno massello, dovrete prevedere uno spessore, per gli scaffali in abete, di 20 mm per una lunghezza di circa 70 cm. Un’asse di quercia dello stesso spessore va bene per una lunghezza di 80 cm. Comunque se si tratta di una rientranza e se l’asse è sostenuta da un listello nella sua parte posteriore, potrete moltiplicare questa lunghezza per due. Per quanto concerne i derivati del legno, si possono considerare i seguenti valori: un pannello di compensato di 19 mm di spessore e di 80 cm di lunghezza, posto su due appoggi, può ricevere un carico di circa
100 kg. al metro quadrato, il che è notevole. Per le rientranze e per la stessa lunghezza, uno spessore di 15 mm può essere sufficiente. Il pannello di truciolato è molto meno resistente. Infatti uno spessore di 19 mm e di 80 cm di lunghezza sopporta un carico di circa la metà. La scelta dello spessore dipende anche dalla destinazione dello scaffale. Si possono cosi determinare tre categorie: per carichi leggeri come soprammobili, libri tascabili o spezie, per carichi medi come libri pesanti, hifi o conserve e per carichi pesanti come televisori, collezioni di riviste o stoviglie.
Fissaggio
In una rientranza, il metodo più razionale consiste nell’utilizzare dei listelli avvitati; è l’ideale per carichi pesanti, poiché l’asse è così perfettamente sostenuta sui tre lati. Per carichi più leggeri, si possono utilizzare delle cremagliere o prevedere solo degli appoggi da una parte e dall’altra, per esempio fissando dei montanti e sistemando i ripiani tramite spine, inserite in intagli praticati con lo scalpello.
Blocchetti e viti
Per fissare i ripiani su dei montanti in legno (pannelli), si possono utilizzare tutti i tipi di assemblaggio a T per falegnameria. Tra i più semplici, si trovano i blocchetti di assemblaggio e i sistemi di fissaggio tramite viti. Questi due metodi si addicono a tutti i tipi di materiale, ma sono più adatti ai derivati del legno come truciolato o compensato. I blocchetti di assemblaggio in materiale plastico sono costituiti da due parti che si avvitano una sul montante e l’altra al di sotto del ripiano. Successivamente, si avvitano le due parti una sull’altra. Sono di facile posa e allineamento. Vanno particolarmente bene per le sistemazioni in ripostigli o solai (i blocchetti rimangono visibili). L’altra tecnica, più discreta, prevede l’utilizzo di viti per legno. Per la messa in opera, bisogna praticare dei fori passanti nei montanti e dei fori ciechi nei bordi delle assi dei ripiani. Utilizzate il trapano e centrate bene il foro sul bordo. Nel truciolato bisogna utilizzare dei tasselli, perché questo materiale non tiene le viti. Si inserisce pertanto il tassello nel foro cieco e si avvita con delle viti per legno il cui diametro non deve essere superiore ad un terzo dello spessore del pannello.
Mobili con scaffalature
Numerose tecniche di falegnameria permettono di realizzare dei mobili con scaffalature, che sono più o meno complesse. Per ottenere una finitura molto decorativa, potrete praticare una scanalatura sui montanti per inserirvi il bordo dei ripiani. Questo metodo va bene soprattutto per le assi in legno massello, come per esempio l’abete, ma si utilizza anche per il compensato. La scanalatura può andare da un’estremità all’altra della larghezza del montante se si tratta di un assemblaggio scoperto e visibile sul bordo, mentre può essere interrotta a 2 cm dal bordo del montante, qualora si desideri un assemblaggio completamente invisibile sulla faccia a vista (scanalatura coperta). La scanalatura si pratica con una fresa per scanalature o con una sega circolare a lama oscillante. Deve avere una profondità uguale ad un terzo dello spessore del montante e non di più, altrimenti si indebolisce. Se si tratta di un assemblaggio scoperto, potrete porre in seguito dei profili per bordi inchiodati o incollati, che miglioreranno la finitura. Curate particolarmente la squadratura. Vi converrà porre un’asse di piatto, nella parte bassa, in modo tale che i montanti non poggino direttamente sul pavimento. Il mobile deve essere perfettamente verticale, perciò controllatelo con la livella a bolla ed eventualmente correggetelo. Bisogna nonostante ciò fissarlo al muro con delle staffe metalliche avvitate che garantiranno la stabilità.
Esistono anche dei profili in alluminio, a L, che sono poco visibili. In questo caso, il taglio dell’asse deve tener conto del loro spessore.