Per mettere un certo ordine nei libri che si leggono, siano essi di studio o di svago, e per poterli cercare con facilità e rapidità è necessario poter disporre di appositi scaffali detti librerie o biblioteche che possono avere forme, dimensioni e finiture anche assai diverse. Possono essere chiuse o, più generalmente, aperte; l’eventuale chiusura può essere realizzata con sportelli, cristalli scorrevoli, sportelli con vetri stile antico, ecc.
La libreria può essere costituita da massicci scaffali o da « cassette» componibili o da scaffali « prefabbricati» o da mensole fissate alla parete in varie maniere.
Riportiamo qui di seguito alcuni esempi di libreria facilmente realizzabili tra i quali ognuno potrà scegliere quella che ritiene più idonea rispetto all’ambiente in cui deve essere inserita, al tipo di finitura, alle dimensioni e al costo della medesima. Partiamo dal tipo più semplice costruttivamente, in quanto non richiede né chiodi né viti né incastri per la sua realizzazione: questo tipo di libreria il cui esempio è disegnato in fig. II-1 (in vista e in pianta) è costituito nella sua struttura portante da semplici tavolette di legno massello (abete, pino, larice) appoggiate su mattoni da costruzione accatastati uno sull’altro.
Il peso dei libri disposti sulle tavolette contribuirà decisamente a dare stabilità alla libreria. Ovviamente questo tipo di libreria si presta solo per scaffalature di piccole o medie dimensioni con altezze da terra non superiori a m 1,40-1,50. Sarà preferibile impiegare mattoni con le facce laterali meglio rifinite e lucidate come per le murature in « faccia-vista»; lo stile della libreria si armonizzerà bene sia per camerette di giovani come pure per stanze con arredamento in stile rustico.
Per realizzare lo scaffale della figura occorrono cinque tavole di legno della lunghezza di z metri ciascuna, di larghezza di 24 centimetri e spessore di 2 centimetri.
I mattoni, come si vede nella figura, sono appoggiati l’uno sull’altro « per piano »; nell’esempio citato ne sono stati impiegati 69.
Se la libreria viene posta ad una certa distanza dal muro (10 – 15 cm), si possono collocare posteriormente al suolo dei proiettori che consentono un’illuminazione con un effetto gradevole anche se un po’ rustico.
Un altro sistema (fig. II-2) molto semplice è quello di fissare delle tavolette su dei tasselli fra due muri non troppo distanti tra loro: m 1 – 1,20; non si può superare di molto questa distanza se gli scaffali sono carichi di libri.
Se si vogliono eliminare i tasselli, che comunque si vedono, si possono impiegare due diversi sistemi un po’ più complessi da realizzare. Un primo sistema (fig. 11-3 a) consiste nel disporre in basso, in posizione quindi non visibile, due robusti tasselli (sempre per tutta la profondità dello scaffale), che visti in sezione sono disegnati in fig. 11-3 b, sui quali appoggia la prima tavoletta.
Su questa appoggiano lateralmente delle tavolette del medesimo legno aventi la stessa larghezza e lo stesso spessore; l’altezza di queste tavolette laterali sarà quella a cui si desidera venga posto il piano sovrastante e potrà benissimo essere diversa da piano a piano.
Con questo sistema non è però possibile variare la distanza tra i vari piani della libreria che resta fissata all’atto della costruzione. Si fa presente che in questo tipo di libreria « a stretta» tra due muri (come pure era il tipo precedente), è bene per facilitare il montaggio e renderlo più preciso che il vano in pianta non sia rettangolare, ma trapezoidale (fig. II-4); ovviamente di tale forma dovranno essere anche le tavolette su cui poggiano i libri e gli altri eventuali oggetti.
Il secondo sistema per evitare i tasselli in vista è basato sull’installazione di un sistema di supporti invisibili in materiale plastico da inserire nella muratura e nei quali si avvitano le relative viti.
Il sistema è illustrato nelle figg. 11-5 a e b e consente di appoggiare le tavolette tra i due muri di sostegno su quattro viti molto lunghe in modo che possano essere infilate nel muro sufficientemente e sporgano di un tratto per sorreggere le tavolette stesse.
La parte della vite non impanata, cioè quella che sorregge la tavoletta, sarà rivestita con un piccolo tubo di plastica trasparente; si adoperino delle viti con testa rotonda.
Nella parte delle tavolette dove vengono a trovarsi le viti di appoggio si devono prevedere delle forature con un trapano a punta elicoidale aventi il diametro della vite: si asporteranno poi le piccole parti di legno (tratteggiate in fig. 11-5 b) che rimangono da ciascun lato della foratura.
Si possono anche fare sotto le tavolette delle leggere tacche che permettano di incastrarle esattamente onde impedire alle tavolette stesse di cadere.
Si fa presente che le tracce per le tacche e le viti devono essere rigorosamente orizzontali e tra loro parallele.
Per semplificare questo sistema si possono impiegare dei supporti particolari esistenti in commercio e che possono essere avvitati o infilati come mostrato nelle figg. 11-6 a e b: su questi supporti è facilissimo appoggiare le tavolette di legno od anche di vetro ottenendo una disposizione come quella di fig. II-6 c. Le forature per il fissaggio dei regoli richiedono la stessa cura che nel caso delle viti.
Passiamo ora al caso che si voglia sistemare una scaffalatura per una biblioteca su una parete senza avere dei muri lateralmente su cui poter fissare i tasselli di sostegno: si deve ricorrere allora a dei regoli metallici a cremagliera come quelli schematizzati in fig. 11-7; di questi regoli ne esistono in commercio diversi tipi con caratteristiche, dimensioni e costi diversi.
Tali regoli verticali formano come delle guide sulle quali alle altezze desiderate si possono agganciare delle mensole adatte a sostenere le tavolette su cui verranno disposti i libri e altri oggetti. I regoli verticali possono essere abbelliti o nascosti anche dietro regoli in legno o rivestimenti in tessuto od altro.
Si possono impiegare anche dei regoli a sezione quadrata, in legno o metallo, fissati per mezzo di dispositivi a vite o a martinetto al pavimento e al soffitto come quelli dello scaffale di fig. 11-8. I vari piani sono fissati ai sostegni mediante staffe metalliche del tipo di quelle di fig. 11-7.
Un altro sistema per realizzare delle scaffalature per libri o per disporre in vista dei soprammobili od altri oggetti del genere è quello di costruire delle cassette in legno senza fondo (cioè solo costituite dalle pareti laterali: fiancate) da appendere al muro: il muro costituirà automaticamente il fondo delle cassette stesse.
Le cassette possono essere di sezione quadrata o rettangolare cioè a forma di cubo o di parallelepipedo e si prestano a creare dei sistemi componibili: quando si tratta di pochi elementi si possono appendere al muro mediante viti, staffe e chiodi con sistemi visibili o invisibili (figg. II-9 e Il-10).
Nel caso invece di numerosi elementi (fig. II-11) si può semplicemente appoggiata al muro: per maggior sicurezza, al fine di evitare incidenti, si potrà ancorare ugualmente al muro con due o tre piccole staffe a forma di L invisibili poste sul piano superiore.
Questo tipo di scaffalatura, se costruito con una larghezza sufficiente e dotato di solido basamento, può essere disposto anche al centro di una stanza in modo da essere accessibile da due parti e da costituire un mobile di stile del tutto moderno e funzionale: in questo caso è consigliabile la costruzione in legni più pregiati con finitura adatta a mettere in risalto il colore e le venature dei legni impiegati. Si possono creare anche simpatici motivi con l’impiego combinato di due o tre qualità di legno di colore diverso.
Un altro genere di finitura che ben si presta a questi tipi di scaffalatura è la laccatura che può essere realizzata anche con colori vivaci e preferibilmente a due o tre colori.
L’ultimo esempio di scaffalatura per vari usi da installare a parete è quello rappresentato in fig. 1I-12: come si può vedere è realizzabile semplicemente con un sistema a incastro di assi e tramezzi.
Si può costruire nelle più svariate dimensioni e con disposizione dei tramezzi interni secondo le esigenze a cui si vuol adibire il mobile e che si può progettare in infinite combinazioni.
La parte posteriore dei vari « spazi» del mobile può essere chiusa con pannelli di legno facenti parte del mobile stesso o lasciata aperta e quindi costituita dalla parete.
Lo spessore delle tavole, il tipo del legno e le finiture saranno scelte in funzione del « tono» che si vuole dare alla scaffalatura per esempio stile rustico o altro.
Anche questo tipo di scaffalatura, come il precedente, è molto indicato per esporvi soprammobili di vario tipo insieme agli oggetti più svariati. Si consiglia questa realizzazione anche a coloro che si cimentano per le prime volte nella costruzione di mobili.