In questa guida spieghiamo quali sono gli attrezzi che servono per verniciare.
Indice
RASCHINI, SPATOLE E SPAZZOLE PER RASCHIARE
I raschini sono degli utensili che vengono impiegati per la preparazione del fondo su cui vengono poi applicate tinteggiature e verniciature.
Il tipo più utile è il raschino triangolare o curvilineo (fig. V – 1 a e b) che viene impiegato per ripulire e scrostare le superfici dagli strati delle tinteggiature precedenti; talora viene usato anche il raschino a forma di spatola (fig. V – 2).
Quest’ultimo viene adoperato anche per stuccare pareti e arredi ed esiste anche con un lato rivestito in gomma speciale per poter eseguire delle perfette rifiniture.
Qualora si debbano effettuare stuccature assai estese si possono impiegare anche delle spatole più larghe, di tipo francese, come quelle disegnate in fig. V – 3 ; sono infine preferibili, per stuccature in angoli e simili, delle spatole di tipo a coltello (dette anche da vetrai) come quella di fig. V-4.
È bene disporre anche di una buona spazzola con fili di acciaio (fig. V- 5) che può servire sia per raschiare le tinteggiature sbollate sui muri che per pulire superfici metalliche attaccate dalla ruggine. Per operazioni di raschiamento meno energiche si può usare una buona spazzola di saggina o simile.
PENNELLI E PENNELLESSE
Per poter lavare con lisciva le pareti o altre superfici, al fine di prepararle al trattamento di tinteggiatura o verniciatura, si deve avere una pennellessa rotonda (fig. V-6) (cioè un grosso pennello da muro) che deve essere usata solamente per questo scopo; per queste operazioni di lavaggio è di notevole aiuto disporre anche di una spugna vegetale tipo Spontex formato grande.
Per stendere le pitture è necessario un completo di pennellesse ed almeno un pennello piccolo, sempre a sezione circolare, per pitturare contorni e modanature. È utile anche una pennellessa piatta del tipo di fig. V-7 a e b per stemperare le tinte.
Per le vernici sono necessari almeno due pennelli uno di tipo piatto (fig. V-8) e uno di tipo tondo (fig. V-9) un po’ più piccolo.
Il primo può essere di circa 5-8 cm di larghezza ed è usato per superfici larghe e piatte come pannelli, scaffali, ecc., mentre il pennello tondo viene usato per superfici più piccole e può avere una larghezza di circa 2 cm.
È necessario infine avere in dotazione due pennelli a manico lungo detti code di pesce una delle quali a gomito (fig. V – 10) indispensabile per poter verniciare i radiatori per il riscaldamento domestico ed altre superfici non completamente accessibili.
Tutti i pennelli devono essere acquistati di ottima qualità; quelli fatti con setole di suino sono i migliori. Di questo corredo di pennelli si deve avere sempre una grande cura poiché altrimenti si avranno degli inconvenienti nell’uso ed in breve tempo i pennelli stessi saranno inservibili.
Quando un pennello è nuovo, è probabile che ci sia un po’ di polvere e piccoli peli spezzati ; per queste ragioni è bene, da principio, usarlo per lavori di poca importanza poiché questi peli ed i granelli di polvere sono soggetti a depositarsi sugli oggetti verniciati dando una brutta impressione del lavoro eseguito; dopo una o due volte che si sono usati possono essere adoperati liberamente per lavori di qualsiasi tipo. In ogni caso è bene tenere il pennello nell’acqua per un po’ di tempo in modo da bagnare bene le setole; prima di usarlo, bisogna togliere l’acqua dal pennello scuotendolo e passandolo sul palmo della mano. Dopo aver finito il lavoro, a fine della giornata, il pennello dovrebbe essere messo via facendo attenzione che sia sospeso con le setole verso il basso in un recipiente pieno d’acqua come mostrato nella fig. V – 11. Il giorno dopo, prima di usarlo di nuovo, scuotere l’acqua dalle setole e togliere ogni residuo di acqua strizzandolo bene con un pezzo di giornale.
Se però si prevede di non usare i pennelli per un certo periodo è meglio pulirli con acqua ragia o olio di trementina e lavarli poi in acqua e sapone.
RULLI PER TINTEGGIATURE
Il rullo (fig. V- 12) è particolarmente adatto per tinteggiare le pareti delle stanze con tempere lavabili, consentendo, specie per un principiante, di ottenere migliori risultati sia riguardo all’uniformità della pittura sia al consumo della tinta stessa.
È consigliabile avere un rullo di media grandezza con manicotti intercambiabili: questi possono essere per esempio: di pelle di pecora per pittura opaca o di plastica adatti soprattutto per pitture a smalto.
ALTRI UTENSILI ED ACCESSORI
È necessario disporre di due secchi con gancio affinché si possano appendere quando si lavora su scale o sgabelli; è utile averne almeno uno con scivolo a denti (fig. V -13) in modo che usando il rullo si evitino sgocciolature sui pavimenti e si elimini automaticamente l’eccedenza di tinta : basta infatti immergere il rullo e tirarlo su facendolo passare sopra i denti dello scivolo stesso (fig. V- 13).
Il porta pennelli (fig. V- 14) impedisce alle setole di piegarsi od incurvarsi aumentando così la durata del pennello; evita inoltre di sporcare pavimenti o altro.
Un pennello grande od una normale scopa sono necessari per spolverare le superfici da pitturare. Un setaccio fine è utile per filtrare alcuni tipi di pitture ed un bastoncino per mescolare; è necessario anche un solido sgabello di legno o di metallo, o meglio una scaletta del tipo di quella di fig. V – 15 su cui sia possibile fissare dei ganci per appendere il secchio della tinta.
Sono necessari infine dei fogli di carta vetrata o tela smerigliata per la preparazione delle superfici sia di legno che di metallo e degli stracci per usi diversi.
SPRUZZATORI IN GENERE
Per quanto riguarda la finitura a spruzzo della tinteggiatura delle stanze sconsigliamo di impiegare degli spruzzatori con pompa a mano di tipo tradizionale non sempre regolari e di uso faticoso. Qualora si possa disporre di un piccolo compressore con spruzzatore elettrico si potranno ottenere i massimi risultati di resa e di uniformità non solo per le tinteggiature ma anche per le verniciature. Un tipo tra i più moderni ed economici spruzzatori a compressore è disegnato in fig. V -16 dove sono chiaramente visibili le parti componenti. Se invece non si dispone di un compressore e di pistola a spruzzo si possono usare, per vernici, smalti, lacche, ecc., degli ottimi spruzzatori elettrici del tipo di quelli indicati in fig. V- 18 di recente introduzione sul mercato e di costo circa 1/3 di quelli con compressore.
In fig. V -18 una visione di insieme dell’apparecchio. La vernice o altri liquidi contenuti nella coppa sono aspirati dalla pompa attraverso un tubo di uscita e sono spruzzati fuori attraverso l’orifizio a beccuccio mentre viene impresso un movimento rotatorio al liquido; la polverizzazione che ne risulta produce una buona spruzzatura. Gli apparecchi con coppa di vetro sono preferibili poiché rendono facilmente visibile il contenuto.
Per prima cosa si devono sempre rispettare delle norme di sicurezza che riassumiamo brevemente
-poiché vernici, lacche, e solventi sono altamente infiammabili si deve usare lo spruzzatore solo in ambienti ben ventilati, preferibilmente all’aperto; quando si debba spruzzare in interni è bene usare una mascherina per evitare intossicazioni;
-non si deve mai usare lo spruzzatore in ambienti dove vi siano stufe o comunque altre fiamme libere.
Preparazione dello spruzzatore per l’uso: per prima cosa si deve rimescolare bene la vernice e possibilmente filtrarla per liberarla da grumi od altre impurità (si può usare per questo un panno o filtro da vernici) che potrebbero otturare l’ugello. Si aggiunga poi il solvente necessario secondo il tipo di vernice (in genere una parte di solvente e due o tre parti di vernice); per gli smalti una parte di solvente e tre o cinque parti di smalto; per le lacche due parti di solvente e una di lacca). Per qualsiasi prodotto è preferibile usare meno solvente all’inizio ed aumentarlo secondo le prove che si faranno; infatti troppo solvente fa colare la vernice. Si versi poi la vernice diluita nel vaso dello spruzzatore e si avviti il vaso allo spruzzatore stesso assai saldamente per prevenire allentamenti durante l’uso. La guarnizione, tra vaso e spruzzatore, di tipo resistente all’olio impedisce qualsiasi perdita; si può quindi iniziare il lavoro regolando lo spruzzatore mediante l’apposito regolatore. Se non si riesce ad ottenere uno spruzzo pieno ed uniforme con piccole goccioline, è segno che la vernice dovrà essere maggiormente diluita. Si deve spruzzare ad una distanza di circa 30 cm dalla superficie che si vuole verniciare tenendo lo spruzzatore ad angolo retto rispetto all’oggetto (figg. V- 19 e V- 20) e flettendo il polso alla fine di ogni spruzzamento.
Non si tenga il polso rigido per non causare una distribuzione del liquido disuniforme; lo spruzzatore deve stare sempre in movimento ed anzi è bene che sia già in moto prima di azionare il getto. Quando si spruzzano superfici molto larghe si devono sovrapporre gli spruzzamenti in modo da ottenere uno strato uniforme. Si ottengono risultati migliori con due mani legigere di vernice che con una mano spessa; è bene regolare inizialmente lo spruzzatore al minimo fino a quando non si è molto pratici dell’apparecchio. Prima di iniziare il lavoro si faccia qualche prova su oggetti come cartone, pezzi di legno od altri materiali di poco conto finché non ci si senta sicuri sull’impiego dello strumento. Ogni volta, subito dopo l’uso, esso deve essere pulito con del solvente e poi lubrificato con cherosene ; non dimenticarsi mai questa operazione: è essenziale ai fini della buona conservazione dell’apparecchio stesso. Altri particolari accorgimenti ed indicazioni potranno essere ricavati dal libretto istruzioni dello spruzzatore.