In questa guida spieghiamo come costruire divano e poltrona in legno.
Nell’affrontare una costruzione, per quanto semplice possa apparire a prima vista, il dilettante farebbe bene a disegnarsi su un foglio di carta millimetrata i vari pezzi di cui ha bisogno, calcolandone esattamente (in base alle indicazioni contenute nei capitoli che seguono) le dimensioni. In questa fase potrà apportare le modifiche che meglio crederà al disegno originale: alterare un mobile quando è quasi ultimato, infatti, può presentare gravi problemi, e comunque i risultati potrebbero essere deludenti.
Il telaio del divano
Costruite, prima di affrontare la parte di «tappezzeria», cioè i cuscini del sedile, dello schienale e dei due braccioli, la parte di legno ovvero la struttura: questa è composta dal telaio di base e dal suo rivestimento. Il primo è formato da listelli di legno a sezione quadrata, che possono misurare 3 x 3 cm, il secondo è invece formato da assi e tavole di legno con spessore di 2 cm (quello più indicato per la maggior parte delle costruzioni eseguibili dal «bricoleur»);
il telaio interno è a forma di «scatola».
Immaginiamo che, come indica la figura, si tratti di costruire un divano a tre posti: dategli una misura esterna tutta «tonda», tanto per facilitare i calcoli (ovviamente queste misure possono essere aumentate o ridotte);
se volete quindi un divano lungo 180 cm e largo 80, con altezza da terra (cuscino compreso) di circa 35 cm, vi saranno necessari dei listelli con sezione 3 x 3 cm nelle seguenti quantità e lunghezze: quattro da 176 cm, quattro da 70 cm, quattro da 22 cm;
vi serviranno rispettivamente, come barre longitudinali (due davanti, una in basso e una in alto, e due dietro, sempre una in alto e una in basso), come barre trasversali (per congiungere orizzontalmente le estremità dei quattro listelli precedenti), come barre verticali (per congiungere gli angoli delle due costruzioni così ottenute); rafforzate però questa struttura con barre supplementari B (dett. 3) aggiungendo una circonferenza di listelli equidistanti dalle estremità delle barre longitudinali;
vi serviranno quindi altri due montanti di 24 cm e altre due barre trasversali di 74 cm; effettuate tutte le giunture delle barre con colla e viti da legno, oppure con il sistema d’incastro a tenone e mortasa;
tenete presente che le barre trasversali stanno a filo interno di quelle longitudinali, e che quelle verticali, ovviamente, stanno all’interno della struttura;
assicuratevi ora che non vi siano sporgenze, piallando o carteggiando eventuali escrescenze; assicuratevi inoltre che tutte le viti usate siano del tipo a testa piatta, vale a dire a scomparsa totale nel legno, del quale restano a filo; se volete potete ulteriormente rafforzare la struttura facendo uso di staffe d’acciaio A (dett. 1 e 2) ad angolo retto e fissate anche queste con viti;
attendete che la colla sia asciutta e quindi abbia fatto presa e procedete al rivestimento di legno. La soluzione prospettata in figura (dett.4) consiste nel rivestire il frontale con un perlinato, mentre il fondo, le sponde e il ripiano saranno di semplici tavole. Volendo, per semplicità, potete evitare l’uso del perlinato sulla parete anteriore, anche se esteticamente il risultato noti sarà altrettanto soddisfacente.
Libera è anche la scelta del tipo di legno. Può essere pino, da trattare poi con vernice trasparente (flatting) o altra essenza. Si raccomanda, comunque, la massima semplicità di colori, che permetterà sgargianti rivestimenti dei cuscini, molto adatti a questo tipo di mobile dall’aspetto giovanile e sbarazzino (nel dett. 5 la forma dei cuscini, con nastro negli angoli in modo da poterli collegare fra loro come in dett. 6). Rivestite quindi il frontale del telaio con tre assi F del legno prescelto, che misureranno 176 x 10 cm, con uno spessore di 2 cm (oppure usate una tavola di 176 x 30 cm);
fissatele dall’interno, a vari punti del telaio, con una serie di viti;
applicate quindi lo schienale D, che avrà una lunghezza di 176 cm per un’altezza di 65 cm (questa, tuttavia, è variabile, a seconda che si desideri uno schienale più o meno alto); tenete presente che in questo particolare modello l’altezza dei due braccioli sarà uguale a quella dello schienale, quindi è bene non alzarsi troppo); affrontate infine i due lati C, vale a dire i braccioli, che saranno lunghi 80 cm;
montateli in modo che le loro estremità ricoprano la parte terminale della perlinatura anteriore e dello schienale;
fissate i due lati al telaio con il solito sistema delle viti;
eseguite poi la giuntura, nella parte alta, con lo schienale;
servendovi di viti (la colla da sola non terrebbe e rischierebbe di staccarsi alla prima torsione del mobile) incassatele nel legno di 0,5-1 mm per renderle invisibili;
stuccatele quindi per mascherare il lavoro; fissate ora il sedile E: sarà una tavola (meglio se di compensato, perché è più resistente alla torsione) di 176 x 78 cm. Se le misure sono esatte, poggerà esattamente nella sua sede;
fissate anche in questo caso con viti incassate, stuccando e rifinendo la superficie;
rifinite il tutto con pialla e cartavetro per eliminare eventuali irregolarità alle giunture; se volete (ma è un lavoro che richiede pazienza e precisione), potete anche arrotondare l’angolo formato dalla perlinatura frontale e dal ripiano del sedile;
vi saranno necessari, in assenza di mezzi professionali, il paziente uso prima di una raspa da legno, poi di cartavetro grossa, infine di cartavetro finissima (00).
A questo punto la costruzione vera e propria sarà ultimata, e potrete procedere con la finitura (verniciatura o semplice lucidatura, secondo il legno che avete scelto) e con il rivestimento a base di cuscini.
Una poltrona uguale
Se volete costruire due o tre poltrone nello stesso stile del divano potete seguire il metodo appena illustrato. L’unica variante consiste nelle dimensioni dei pezzi (e neppure di tutti, perché le due sponde, per esempio, restano uguali, 80 x 65 cm) e nel fatto che non è necessario rinforzare il telaio a metà della sua larghezza. Ecco, quindi, l’elenco delle parti: quattro barre longitudinali di 76 cm, quattro barre trasversali di 70 cm, quattro barre verticali di 22 cm, una tavola per il sedile di 78 x 76 cm, una tavola per lo schienale di 76 x 65 cm, tre assi di 76 x 10 cm per la perlinatura frontale (oppure una tavola di 76 x 30 cm). Stessi metodi di costruzione, stesso
tipo di fissaggio delle parti, stessa finitura (compreso, se si vuole, l’arrotondamento dello spigolo anteriore).
Un paio di poltrone di questo tipo forma con il divano un piacevole gruppo di mobili per il soggiorno.
Costruite la poltrona seguendo lo stesso metodo visto per il divano;
fissate sul telaio A le sponde B, il fondo C, il ripiano D, le assi frontali E.
Se la poltrona non è troppo larga sono superflui i rinforzi del telaio.
I cuscini
Completate la poltrona fissando in posizione i quattro cuscini. Come per il divano, questi saranno dotati di nastri agli angoli, da annodare tra di loro.
Sistemate sulla rigida struttura appena costruita, sia questa il divano o una poltrona, in maniera adeguata una serie di cuscini che rendono possibile sedere con un certo comfort.
Ovviamente dipende dal gusto di chi deve usare questi mobili quale imbottitura adottare per i cuscini. Lo stile rustico e sportivo di questi mobili, a dire la verità, indurrebbe a favorire l’adozione di cuscini piuttosto spartani, non estremamente soffici.
L’imbottitura può essere di crine vegetale: una sostanza fresca e igienica, ma non certamente morbidissima. Chi desiderasse invece una maggiore comodità, può ricorrere a un’imbottitura di gommapiuma (ma non a fogli interi, che renderebbero troppo rigidi e sgraziati i cuscini, bensì gommapiuma sminuzzata) o addirittura di piume (costose, ma imbattibili per comodità). Il difetto del cuscino di piume, occorre aggiungere, è di schiacciarsi con estrema facilità, di essere cioè poco elastico; questo significa che sulla tavola di compensato che fa da sedile, anziché una maggiore comodità si sentirà una chiara e antipatica rigidità; in tal caso potete ovviare all’inconveniente stendendo sulla tavola del sedile un foglio di gommapiuma, non troppo morbido, dello spessore di circa 3 cm.
Eccoci, comunque, alla fabbricazione del cuscino, qualunque ne sia l’imbottitura. Le misure variano da divano a poltrona. Per il divano i tre cuscini del sedile misureranno 80 x 60 cm (dividendo esattamente lo spazio disponibile per tre avremmo 78 x 58,6, ma è bene che i cuscini siano leggermente più ampi del necessario). I tre dello schienale misureranno 40 x 60 cm, e i due dei braccioli 40 x 80 cm.
Nel caso della poltrona le misure saranno le seguenti: sedile 80 x 80 cm, schienale 80 x 40 cm, braccioli 40 x 80 cm.
Ogni cuscino è formato da due rettangoli di tessuto, entrambi delle misure indicate maggiorate di 4 cm;
mettete il tessuto faccia contro faccia, in modo che il rovescio sia verso l’esterno, e cucite con filo robusto (meglio se a macchina) a 1 cm dal bordo;
eseguite tre lati e tre quarti del quarto lato;
girate ora i due rettangoli di tessuto attraverso il lato rimasto aperto, in modo che il diritto sia verso l’esterno;
imbottite con il materiale prescelto, assicuratevi che sia ben compresso, quindi ultimate a mano la cucitura;
formate con una fettuccia di colore indelebile, e che ovviamente non deve stonare con il colore del cuscino, dei legacci negli angoli dei cuscini; fissate con questi legacci i cuscini l’uno all’altro, in modo che i cuscini stessi formino un’imbottitura in posizione inalterabile;
appoggiate tutto questo sulla struttura di legno del mobile, e il risultato sarà veramente completo;
se desiderate avere la possibilità di lavare frequentemente i cuscini, fateli di tela normale, e rivestiteli della fodera prescelta, chiusa a un lato da una cerniera lampo. In questo modo sarà possibile togliere i cuscini dalla fodera e lavare quest’ultima quando sarà necessario.