Le costruzioni moderne, che fanno grande uso di mattoni forati, facilitano l’inserimento nel muro di chiodi e ganci. Fino a qualche anno fa se era necessario fissare al muro un gancio o un occhiello robusto, si doveva praticare una piccola cavità nel muro, colmarla di gesso e sistemarvi dentro l’apposita ferramenta (ancor oggi in commercio). Si è passati poi ai tasselli di piombo, dei tranci di cono di varie dimensioni, forati al centro; per il loro impiego si pratica un foro nel muro di diametro poco inferiore al massimo diametro del tassello; si incastra poi il tassello nel muro e si avvita nel suo foro il gancio, l’occhiello o quanto altro serve. La vite, entrando nel tassello, lo deforma dilatandolo e in questo modo lo si fa aderire saldamente alla struttura del muro.
L’esigenza di fare dei fori nel muro è oggi ancor più grande, vista l’enorme diffusione dei tasselli ad espansione di plastica e di gomma assai più pratici di quelli di piombo. Le pareti domestiche però non sono fatte solo di mattoni forati, ma anche di cemento. mattoni pieni, pietra ecc.; è importante quindi conoscere la tecnica e gli attrezzi necessari a forare pareti di diversa costituzione;
attrezzi: l’utensile base per questo tipo di lavoro è il trapano elettrico (per lavori di piccola entità si può ricorrere anche allo scalpello per muratore); è necessario usare punte speciali, resistenti all’azione abrasiva dei materiali da costruzione sbriciolati; si acquistano nei negozi di ferramenta, hanno sulla punta un berretto di acciaio speciale detto « Vidia » e da questo prendono il nome « punte Vidia ». Ne esistono di vari diametri, ma le più usate, in relazione ai diametri dei tasselli, sono la 5, 6, 8, 9, 12 mm; anche gli scalpelli da muratore (specificare l’uso) esistono in vari diametri.
Dovendo forare materiali particolarmente duri quali il cemento e la pietra, è necessario combinare l’azione del trapano con quella dello scalpello; questo tipo di azione viene eseguita con i trapani a percussione, ma, anche se con maggior fatica e spreco, è possibile ottenerla alternando per brevi periodi l’uso del trapano e dello scalpello;
realizzazione: il foro dovrà essere perpendicolare alla superficie del muro ed il più netto possibile; perché il tassello possa far salda presa forare l’intonaco ed entrare almeno nel primo « compartimento » del mattone forato; se il foro capita nel punto di giunzione fra due mattoni, la sua resistenza sarà certo inferiore, perché l’intonaco non ha una buona resistenza. Marcare il punto da forare con una crocetta abbastanza grande in modo che a foro iniziato sia ancora possibile vederne i bracci (controllo del centraggio); sostenere il trapano dal basso in alto soprattutto durante la perforazione dell’intonaco, momento in cui la punta tende ad allontanarsi dal punto prescelto, abbassandosi.
Usare dapprima una punta Vidia da 5 o 6 mm, allargare poi il foro con la punta adatta al tassello; in caso di fori difficili e azioni prolungate, sospendere di tanto in tanto il lavoro per raffreddare la punta. Usando lo scalpello, invece, agire con molta cautela all’inizio per non scrostare malamente lo intonaco; arrivati poi al mattone, procedere con piccoli colpi continuando a ruotare leggermente lo scalpello.
Un foro nel muro deve essere fatto perpendicolarmente come in A. La buona tenuta si ha quando la gomma o la plastica del tassello B è dentro ad una struttura solida.