Quando è necessario fissare al muro una mensola, un idrosanitario o uno scaldabagno, i semplici e pratici tasselli ad espansione non sono più sufficienti e si deve necessariamente ricorrere alle arti murarie vere e proprie.
Perché un infisso possa dare affidamento, deve essere inserito nella struttura portante della parete; è inoltre necessario fare in modo che l’apertura della cavità entro cui verrà murato l’infisso sia la più piccola possibile in relazione al « piede » dell’infisso, non solo per limitare i lavori di rifinitura e di ripristino dell’intonaco, ma anche per conferire maggior resistenza all’intero lavoro;
attrezzi e materiali: fondamentali sono lo scalpello da muratore ed un mazzuolo di ferro; lo scalpello dovrà essere del tipo a lama piatta. Per i materiali si userà cemento a presa rapida mescolato con sabbia nelle proporzioni di 1 a 3; l’impasto dovrà essere mediamente fluido per poter penetrare negli interstizi delle cavità attraverso la stretta apertura; in molti casi è possibile usare cementi bianchi per rendere più agevole il lavoro di ripristino. Nelle cavità dovranno essere inseriti anche frammenti di mattone o pietra che accrescono notevolmente la consistenza del conglomerato;
realizzazione: segnare con cura il punto in cui dovrà entrare la staffa; da questo si tireranno una riga orizzontale e una verticale sufficientemente lunghe per poter essere viste anche a lavoro ultimato; in relazione alla dimensione del piede dell’infisso, segnare anche la dimensione dell’apertura della cavità. Usando lo scalpello (a lama piatta) da muratore incidere tutt’intorno l’intonaco ed entrare in profondità fino ad incontrare i mattoni. Durante questa prima fase lo scalpello dovrà essere inclinato dall’esterno all’interno del foro in modo da non scrostare l’intonaco circostante; una volta raggiunti i mattoni però, si procederà con lo scalpello inclinato in senso inverso in modo da creare una cavità alquanto più grande della sua apertura. Estrarre a mano a mano i frammenti di mattone che vanno messi da parte per l’uso che si è visto sopra. La profondità della cavità dovrà essere in relazione non solo al peso che dovrà sostenere l’infisso, ma anche al tipo di parete su cui viene praticata.
Completato lo « scavo » bagnare abbondantemente con una peretta l’interno della cavità. Preparare l’impasto di cemento; bagnare ancora la cavità e fare la stessa cosa per i frammenti di mattone che verranno usati per l’intaso dell’infisso. Se l’infisso è piccolo o comunque sporge poco dal muro, il solo cemento e i frammenti di mattone saranno sufficienti a tenerlo fermo fino a posa avvenuta; in caso di infissi molto sporgenti o pesanti, sarà necessario predisporre dei puntelli di legno. Con una spatola o con la cazzuola riempire quasi completamente la cavità di cemento; inserire a questo punto l’infisso controllandone la corretta posizione (vengono utili le righe tracciate in precedenza). Mentre con una mano si sostiene l’infisso, con l’altra si incastreranno nella cavità i frammenti di mattone, spingendoli in profondità. Fissare la posizione dell’infisso, con la spatola rasare bene l’apertura dell’incasso. La posa avviene in due ore; per sicurezza il carico però potrà essere applicato solo dopo otto ore.