In questa guida spieghiamo quali sono le diverse soluzioni per realizzare delle pareti divisorie.
Indice
MURATURE DIVISORIE IN LATERIZIO
Le murature divisorie, anche dette tramezzi, sono dei muri di piccolo spessore, formati per lo più da mattoni forati, che servono, come indica anche il loro nome, a dividere in più vani locali di area più vasta; essi, costituiti come abbiamo accennato, da mattoni forati, od anche, ma raramente, pieni, di spessore anche di 3 cm, hanno bisogno di particolare cura per la loro muratura.
Infatti, dato il piccolo spessore, mentre si procede alla muratura, essi tendono a cadere, finché la malta che li lega non abbia fatto presa, per cui è buona norma puntellarli da ambo i lati. Raggiunto il soffitto e chiusa la muratura, il tramezzo formando un tutto unico col soffitto e il pavimento, è di notevole stabilità.
Vi sono alcune regole da seguire per una buona riuscita dell’opera. Prima di tutto ricordiamo che una malta per muratura di mattoni è composta da una buona mescolanza di i metro cubo di sabbia con circa 500 kg di cemento, con aggiunta di acqua non superiore al i 5% in volume; particolare cura si deve avere nella scelta della sabbia, che oltre ad avere dimensioni dei granelli di valore medio, non deve assolutamente contenere impurità. Si consiglia poi, di preparare rispettando le proporzioni sopra accennate, solo quella quantità necessaria per essere usata entro un’ora, perché appunto dopo questo intervallo di tempo ha già avuto inizio il fenomeno della presa e quella che venisse usata dopo, anche se reimpastata non darebbe buoni risultati.
Altra importante regola da seguire è quella di verificare che la fila di mattoni sia perfettamente orizzontale, il che si ottiene soprattutto curando particolarmente l’orizzontalità della
prima fila o « corso» e l’interposizione di strati uniformi di
malta fra corso e corso; gli strati di malta dovranno essere di spessore minimo e i mattoni devono esser posti su di essi
bagnati a sufficienza per non sottrarre alla malta acqua necessaria alla presa e sfalsati sulle varie file per migliorarne il collegamento.
Si usa completare l’opera riempiendo gli eventuali interstizi rimasti fra mattone e mattone con malta fluida ottenuta con abbondanza di acqua.
Per accelerare la presa, usare malta di gesso invece che quella normale; ricordiamo che il gesso si può usare in ambienti interni (in assenza di umidità che tende a disgregarlo durante la presa), quali si possono trovare appunto nel caso di pareti divisorie che sono sempre necessariamente interne alle pareti perimetrali.
Si tenga presente che nel caso di pareti divisorie di spessore minimo (3 cm) si usa anche costituire una rudimentale armatura di fili di ferro verticali fra soffitto e pavimento, con qualche filo anche orizzontale di collegamento.
Una tecnica più raffinata, consiglia la costruzione di pareti divisorie, costituite da due pareti sottili, fra le quali viene interposto l’isolante, sia in lastre di varia natura, che sciolto; di qualsiasi tipo esso sia, deve avere soprattutto caratteristiche di isolante acustico più che termico. Sono da preferirsi a pari caratteristiche isolanti quelli incombustibili.
Nel caso di materiale in lastra si usano quelli di spessore compreso fra 3 e 6 cm. È bene conoscere le dimensioni dei mattoni forati o tavelle che si trovano in commercio.
Le tavelle normali hanno dimensioni 3 x 25 x 50, oppure 3 X 25 x 60; le tavelle a taglio obliquo, con spessore di 4 cm, sono invece disponibili in molte misure. I tavelloni a taglio obliquo, di spessore ancora maggiore (6 cm), hanno misure che variano notevolmente.
Esistono poi mattoni forati di notevoli dimensioni a 4 e 8 fori che possono trovare applicazione nella costruzione di murature divisorie e mattoni particolari presentanti cavità sui lati da accostare, che servono per la introduzione della malta e dell’eventuale armatura; ne accenniamo solamente perché si tratta di applicazioni particolari per le quali è bene interpellare il costruttore.
Per chiudere questo argomento ricordiamo che nelle moderne strutture in cemento armato, anche i muri perimetrali esterni sono realizzati con mattoni forati avendo solo la funzione di costituire una parete che isoli l’interno dall’esterno; solo qui si deve curare maggiormente l’isolamento termico, pur non trascurando quello acustico.
MURATURE DIVISORIE IN PANNELLI PREFABBRICATI
Oggi esistono materiali di diversi tipi già preparati in pannelli prefabbricati per costruire pareti divisorie. Ricorderemo fra essi i pannelli in gesso, in materiale plastico e in metallo. Cominceremo col dare un esempio di montaggio di parete costituita da pannelli o meglio blocchi in gesso. Ricordiamo brevemente le caratteristiche del gesso come materiale da costruzione. I pannelli costruiti con tale materiale hanno un potere fonoisolante maggiore della parete tradizionale in laterizio forato; presentano poi assoluta incombustibilità, leggerezza e buon isolamento termico. Inoltre la parete costitituita da pannelli presenta il vantaggio di avere la superficie pronta per le fasi successive di finitura; infatti, se ne è previsto l’uso al momento della costruzione dell’intero fabbricato, si possono finire i pavimenti ed intonacare i soffitti prima di tramezzare semplificando il lavoro.
È invece un materiale sconsigliato per locali umidi, per i noti fenomeni di disgregamento a cui va soggetto in tali ambienti, a meno che i leganti ed additivi aggiunti all’impasto prima della fissatura del pannello non siano tali da eliminare tale inconveniente.
Il pannello è generalmente forato per ottenere un aumento del potere isolante e soprattutto per renderlo più leggero e presenta sui lati rilievi o scanalature atte a facilitarne il collegamento, sia orizzontale che verticale, con gli altri pannelli. Può anche avere una struttura interna in laterizio o anche un’anima in conglomerato alleggerito.
In altri tipi di pannelli, il gesso costituisce solo una parte dei pannello, cioè costituisce una delle facce del pannello che nel suo interno è riempito da materiali isolanti leggeri. La parte in gesso può anche essere forata invece che continua, con fori piccoli, piuttosto distanziati. Il montaggio di questi pannelli viene eseguito con criteri particolari consigliati dal fabbricante.
In generale la prima operazione è la costituzione di una superficie perfettamente orizzontale su cui poserà la prima fila dei pannelli; spesso essa può essere costituita dal pavimento finito. Posata la prima fila sul piano, con interposizione del legante fra pannello e piano si passa alla sovrapposizione della fila successiva di blocchi, che dovranno essere sfasati rispetto a quelli della prima fila, sempre con interposizione di legante. Spesso per unire i blocchi fra loro e con il piano viene fornito dal fabbricante uno speciale collante da applicarsi con spatola o pennello.
I giunti fra i blocchi vengono otturati e lisciati con il legante che fuoriesce dal giunto stesso.
Si tenga presente che, ove occorresse tagliare il blocco, si può procedere al taglio con una semplice sega a denti larghi quale quella da legno.
Gli infissi vengono applicati senza controtelai, eliminando così zanche od altri organi di fissaggio ed incollando direttamente i telai nel vano in cui essi verranno inseriti.
Se fosse necessario far passare nel tramezzo così montato una conduttura elettrica e idraulica, è sufficiente una fresa a mano o altro semplice utensile da taglio per ricavare la traccia nella quale verrà inserita la conduttura. Si usa poi una miscela di gesso e collante per sigillare la traccia a montaggio avvenuto. Come abbiamo già accennato, la parete così ottenuta è pronta per l’applicazione di tappezzeria o di vernice senza altra preparazione, e si può anche applicarvi, sempre con collante, qualsiasi rivestimento ceramico, ligneo, plastico, ecc.
PARETI DIVISORIE IN VETRO
Vengono costruite con particolari mattonelle cave in vetro (per ottenere isolamento termico ed acustico). Si trovano di forma rettangolare, quadrata ed anche triangolare. Esse si murano con malta di cemento a lenta presa tipo 500 e sabbia di varia granulometria, ma con grani inferiori a 2 mm.
Fra gli elementi in vetro, che saranno posti ad una distanza di circa i cm fra di loro, su tutti i lati, viene ordita una armatura in ferro omogeneo secondo le prescrizioni date dal fabbricante e che rimarrà annegata nella malta interposta fra elemento ed elemento.
È importante svincolare la parete così formata dalla struttura portante e questo si ottiene interponendo fra la fascia perimetrale in cemento che contiene i vari lati della parete un elemento cedevole quale il cartone bitumato. La fascia perimetrale dovrà essere anch’essa armata e di altezza non inferiore ad 8 cm e l’armatura doppia ed incrociata con ferri di almeno 5 mm di diametro.
Si deve fare particolare attenzione a disporre i ferri sulla mezzeria del vano fra i due elementi, evitando accuratamente di accostare il ferro al vetro. Alcuni di questi elementi possono anche essere inseriti nella normale parete piena, sempre però con opportuna armatura, creando così elementi decorativi e di passaggio di luce naturale in ambienti poco luminosi. Alcuni esempi di applicazione e particolarità di montaggio sono visibili in figg. 1-8 a e b.
Ricordiamo che esistono anche veri e propri vetri, con armatura incorporata durante la fusione, e temprati. Un vetro si dice temprato quando ha subito un particolare trattamento che lo rende particolarmente resistente alle sollecitazioni meccaniche e termiche. In particolare un vetro temprato è molto resistente agli urti.
Altri tipi di vetro hanno una delle due facce ricoperta da smalto colorato vetrificato ad alta temperatura; tale smalto viene incorporato nel vetro e perciò il colore diviene inalterabile. Esso viene usato come rivestimento opaco sia per interni che per esterni.