Pulizia e riparazione sono gli unici due interventi che si possono fare su oggetti di questo tipo.
Pulite le macchie lungo una giuntura già riparata nella porcellana usando acqua ossigenata a 30 volumi e un batuffolo di cotone.
Se dovete intervenire su una giuntura precedentemente effettuata dovete compiere un’operazione preliminare per togliere qualsiasi traccia di collante precedentemente usato:
immergete l’oggetto in acqua caldissima o, se non basta, strofinate i punti della precedente saldatura con alcool metilico o acetone (dipende dal tipo di collante che era stato usato);
assicuratevi che le due parti da incollare combacino perfettamente e siano pulite (alcool metilico su una pezza di seta, che non lascia sfilacciature;
applicate quindi su entrambi i pezzi da unire una sottilissima pellicola di resina epossidica (dett. 1);
mettete a contatto le due parti, esercitando pressione con le dita;
eliminate immediatamente la resina eccessiva che dovesse riversarsi sulle due parti in questione con un pennellino intriso di alcool metilico, facendo però bene attenzione a non toccare con quel liquido il punto di giuntura;
eliminate in questo punto la resina eccessiva, a riparazione completata, con una lametta da rasoio (dett.2);
se volete ottenere un migliore risultato per facilitare l’adesione dei pezzi, mettete l’oggetto in una morsa dovutamente imbottita o sotto un peso (dett.1) ed eventualmente impiegate un phon (dett.2);
potete adottare un altro sistema che consiste nel bloccare le due parti fissando ad angolo retto con la spaccatura un pezzo di carta gommata larga 3 o.4 cm, non del tipo autoadesivo bensì di quello da inumidire: quando si asciugherà la carta gommata avrà una leggera contrazione, e questa eserciterà la necessaria tensione sulle parti incollate;
eliminate la carta gommata quando i pezzi saranno saldamente cementati, immergendo l’oggetto in acqua, o semplicemente bagnando abbondantemente la carta gommata ed eliminandola con una lametta.
Più delicato l’intervento su un oggetto particolarmente fragile, come ad esempio una statuina. La procedura è in pratica la stessa, ma occorre predisporre l’oggetto in modo che il punto di rottura rimanga verso l’alto (questo facilita l’incollatura e permette di calibrare meglio la pressione necessaria):
munitevi di una scatola, introducetevi la statuina con la parte rotta rivolta verso l’alto, e riempite la scatola di sabbia.
L’ideale è che il peno rotto, anche senza colla, stia in perfetto equilibrio. Incollate seguendo le precedenti indicazioni.
Qualora, in occasione della rottura dell’oggetto, alcune particelle fossero andate perse, potete sostituirle con una mistura di resina epossidica e gesso in polvere finissima.
Se invece le briciole di ceramica sono reperibili, riempite lo spazio rimasto vuoto con resina, quindi applicate le particelle di ceramica come se si stesse lavorando con un mosaico, eliminando infine con una lametta la resina eccessiva. Oltre al gesso (che è bianco) potete impastare con la resina anche del colore in polvere, per dare alla riparazione lo stesso colore dell’oggetto.