In questa guida spieghiamo alcuni tra i più usati trattamenti di tintura del legno che vengono impiegati quasi esclusivamente per la finitura dei mobili.
Operazioni preliminari
Prima di procedere ai trattamenti veri e propri è necessario effettuare alcune indispensabili operazioni preliminari: devono essere tolte dai mobili tutte le maniglie, pomelli, borchie, ecc. e collocate in ordine da una pane; si deve infilare un pezzetto di legno negli orifizi delle viti per ritrovarli poi facilmente. Se vi sono alcuni accessori od ornamenti metallici che non si possono togliere facilmente ma che non debbono essere tinti, si proteggeranno fasciandoli con nastro adesivo; si devono togliere inoltre i cassetti e gli sportelli. Si ricordi sempre che il risultato finale dipende soprattutto dalla cura che è stata posta nel preparare le superfici; si eseguano quindi diligentemente le operazioni di pomiciatura ed intonacatura indicate.
Laccatura
È un particolare tipo di verniciatura che consente di ottenere delle superfici estremamente lisce ed uniformi; questo risultato si ottiene con una accurata e speciale preparazione delle superfici stesse, unitamente all’uso di particolari vernici dette appunto lacche. Per prima cosa si deve effettuare una pomiciatura accurata della superficie usando olio di lino; appena questo si è seccato (tempo massimo 30-35 ore) si effettua una pulitura di tutti i residui della lavorazione; si completa poi il trattamento con l’intonacatura della superficie mediante l’applicazione di uno speciale intonaco per legno che viene applicato a freddo in diversi strati avendo cura che ogni strato sia secco prima di applicare il successivo.
Questo intonaco porta ottimamente la vernice. Si effettua una nuova pomiciatura con carta vetrata assai più fine della precedente; si spolvera accuratamente e si controlla che il legno sia veramente unito e che l’intonaco non abbia disuniformità. Si applica infine la lacca con lo stesso metodo con cui si effettua la verniciatura; lo strato base deve essere applicato con pennelli assai duri essendo la lacca molto vischiosa; per gli strati di finitura si usano pennelli più morbidi.
Si cominci a laccare da un lato, lavorando prima dall’alto in basso con il pennello allargato a coda di rondine; poi levigare dall’alto in basso senza premere con l’estremità delle setole e senza riprendere la lacca.
Non si deve ritornare più su una superficie che è stata appena laccata, se è necessario ripassarla bisogna aspettare che la lacca sia ben secca. L’essiccazione, che deve avvenire strato per strato, dura alcuni giorni e deve essere fatta in locali il più possibile esenti da polvere. Quando la lacca è secca si effettua una lucidatura passandovi sopra, con un tampone bagnato di acqua, una finissima polvere di pomice.
Quanto migliore è la qualità della lacca usata ed accurata la lavorazione tanto più soddisfacenti saranno i risultati. Se si ritiene che la lacca impiegata non debba coprire sufficientemente si applichi, dopo la seconda pomiciatura, uno strato di tinta a olio del colore voluto evitando di ripassare, si lasci seccare bene prima di laccare. Quando si deve laccare un mobile (come anche gli altri sistemi di finitura) si cominci prima dalle parti laterali e poi si esegua la parte anteriore; si eseguano accuratamente le cornici vicino ai cassetti (se ci sono); poi il sopra del mobile avendo l’accortezza di non sfiorare la pittura fresca della parte anteriore. Si fa presente che le laccature sono operazioni piuttosto complesse e richiedono una buona esperienza per consentire ottimi risultati; sarà bene perciò effettuare i primi esperimenti su mobili poco impegnativi e comunque di modesto valore. I colori generalmente più usati sono il rosso, verde, arancio, giallo, bianco e azzurro. Trattamenti analoghi si possono effettuare, per mobili rustici, anche con normali vernici a smalto.
Lucidatura
È un procedimento di finitura che permette di evidenziare i colori del legno e le sue venature caratteristiche. Per prima cosa si deve preparare la superficie con un trattamento di pomiciatura e successiva ripulitura della superficie stessa; dopo uno o due giorni, cioè quando l’olio di lino (usato per la pomiciatura) si è seccato si vernicia la superficie con vernici di gomma lacca ed alcool o simili; tali vernici per la lucidatura a spirito si trovano già pronte in commercio.
L’applicazione della vernice avviene prima per effettuare il lavoro base di sgrossatura ed in un secondo tempo per la finitura, cioè per la lucidatura propriamente detta. La vernice deve essere data con un tampone di panno (lino o cotone) di circa 12-15 cm di diametro avente come nucleo centrale una palla costituita da tessuti di lana o di ovatta. Il tampone bagnato appunto con la vernice deve essere strofinato con movimento rettilineo alternato sulla superficie da lucidare esercitando una cena pressione con la mano; via via che il tampone si asciuga si deve provvedere ad inumidirlo di nuovo. Nel procedere della lucidatura si deve aumentare leggermente la pressione che si esercita sul tampone. Quando la superficie sia stata trattata per intero, cioè coperta dalla vernice, si continua a lavorare con il tampone facendo movimenti a spirale, ad elica, a otto ecc. In questa fase, quando il tampone scorre con difficoltà, e cioè si sta maggiormente asciugando, si inumidisce anziché con la vernice con dell’olio di vasellina; si inizia quindi la fase di finitura dopo che la superficie ha riposato per 36-48 ore; qualora vi fossero delle disuniformità si può procedere ad una leggera pomiciatura. Si prende poi un tampone nuovo inumidito con vernice assai diluita con alcool e si prosegue la lucidatura vera e propria; le ultime passate saranno fatte con il tampone inumidito con solo alcool. Si faccia attenzione a non lasciare mai il tampone appoggiato sulla superficie che si sta lucidando poiché rimarrebbe inevitabilmente una macchia dovuta all’alterazione dello strato di verniciatura effettuato; è bene inoltre tenere il tampone sempre in posizione orizzontale, cioè con la parte che si usa per la lucidatura parallela alla superficie da lucidare; gli oggetti da lucidare dovranno essere sempre distesi su dei cavalletti di appoggio, banco da lavoro, tavoli o simili in quanto la lucidatura deve essere compiuta, quando possibile, su superfici orizzontali. Solo quelle parti di mobili o di infissi che non possono essere smontate verranno lucidate nella posizione in cui si trovano. Se il procedimento di lucidatura a spirito viene effettuato con cura si otterranno delle superfici lisce e lucenti. I legnami più difficoltosi per la lucidatura sono quelli molto duri o particolarmente teneri; inoltre i legnami porosi necessitano di maggior numero di strati di vernice rispetto agli altri. Si ricorda infine che le proporzioni della miscela gommalacca ed alcool denaturato sono: gomma-acca 7-9%, alcool denaturato 91-93%; la miscela deve essere agitata di tanto in tanto e usata solo dopo uno o due giorni dalla preparazione.
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Il procedimento della lucidatura a spirito sebbene sia abbastanza antico è uno dei migliori e soprattutto dei più facili a realizzare per un principiante. Esistono oggi molte sostanze sintetiche che permettono altri processi di lucidatura per ottenere anche superfici a matto lucido od opaco ma richiedono maggiore esperienza ed una lunga pratica. Si potranno via via usare tali prodotti che si trovano in commercio attenendosi alle istruzioni del fabbricante.
Verniciatura a cera
Questo tipo di verniciatura è oggi usato più raramente in quanto, nonostante consenta di ottenere superfici di bella lucentezza, non sempre resiste a sfregamenti di persone o cose, né a liquidi di nessun genere; questo tipo di verniciatura viene detto anche all’encausto dal nome del preparato che viene steso (generalmente con un pennello) con uniformità sulla superficie da verniciare. L’encausto può essere diverso a seconda dei componenti e delle loro proporzioni; diamo qui due composizioni di encausto tra le più comuni. La prima è: cera bianca (parti 3 in peso), stearina (parti 2), acquaragia (parti 6); la seconda è: cera gialla (parti 1 in peso), essenza di trementina (parti 2 in peso). Per sciogliere la cera e mescolarla con le altre sostanze basta riscaldare un poco il recipiente a bagnomaria.
Dopo aver steso l’encausto si lascia seccare almeno due o tre giorni; si prende poi una spazzola con setole piuttosto lunghe e robuste e si toglie dalla superficie l’eccesso di vernice. Si procede poi alla lucidatura con una spazzola con setole più morbide; si completa la lucidatura con un panno di lana che deve essere sfregato sulla superficie fino ad ottenere la lucentezza desiderata. Il lavoro per ottenere dei buoni risultati con questo metodo è piuttosto lungo. Oggi si possono trovare in commercio altri preparati che consentono di ottenere più rapidamente risultati uguali e migliori.