In questa guida spieghiamo quali sono i principali attrezzi per lavori idraulici.
Strumenti di Base
Utensili indispensabili sono le pinze universali in acciaio speciale come quelle dei due modelli principali riportati in fig. III – 1 e fig. III- 2 ; le pinze del modello in figura 2, dette anche pinze per gasisti, sono di dimensioni sensibilmente maggiori di quello in fig. III – 1 e si adoperano per quei lavori in cui occorre esercitare un maggiore sforzo.
Occorre inoltre una dotazione di «chiavi» per dadi e bulloni di vario genere; in primo luogo una serie di chiavi fisse per dadi del tipo di quella disegnata in fig. III – 3 : come si vede dalla indicazione dei due numeri (18-19) sul disegno, ogni chiave porta due teste di diversa apertura e cioè adatte per dadi di due misure (nel nostro caso 18 e 19 mm).
Sono pure indispensabili uno o due paia di pinze regolabili per idraulica, dette anche «pappagalli» (fig. 111-4) che consentono di intervenire su dadi o bulloni anche in posizioni non facilmente accessibili: si fa presente che tali pinze esistono sia in versione con dentatura che senza; è preferibile il tipo con dentatura indicato in fig. 111-4.
Per aperture maggiori specie per avvitare e svitare tubi e simili sono necessarie delle chiavi per tubi di tipo con rullino come quelle della fig. III- 5 : ne esistono tipi anche curvi e con perni al posto del rullino.
Un altro tipo di chiavi di notevole utilità sono le chiavi a rullino per dadi che assumono varie forme tra cui una delle più diffuse è quella di fig. III-6; le lunghezze più comode sono quelle da 10-1 50-200-2 50 mm ed hanno apertura massima rispettivamente di mm 15-19-24-27. In queste chiavi mediante la rotazione del rullino è possibile variare l’apertura della chiave in modo da adeguarla al dado che si vuole avvitare o svitare; tali chiavi sono conosciute anche con il nome di chiavi inglesi.
Segnaliamo infine altri due tipi di chiavi riportati in fig. III- 7 e fig. III- 8 : quella in fig. III – 7 è una chiave curva a bocca esagonale, quella in fig. III – 8 è una chiave a T con bocca esagonale.
Tipi di chiavi come quella di fig. III – 8 possono essere impiegate anche per l’apertura delle prese d’acqua stradali; come si vede poi dalla loro forma con queste chiavi è possibile intervenire su dadi situati in posizioni non bene accessibili ed inoltre su dadi per i quali si richieda l’applicazione di uno sforzo maggiore come per esempio dadi e bulloni per il servaggio di coperchi di cisterne di olii combustibili, ecc.
Nella fig. III – 9 è riportato un tipo di pinze allargatubi che servono cioè per allargare estremità di tubi di piombo per poterli saldare, collegare a sifoni, a tubi di scarico, ecc. il tipo di fig. III – 9 è a ganasce coniche; ne esistono tipi anche a ganasce cilindriche.
La lunghezza di tali pinze oscilla da 250 a 300 mm.
Per tagliare lamiere, tubi in lamiera zincata e simili, sono necessarie delle cesoie particolari dette appunto cesoie per lattoniere del tipo di quelle di fig. III – 10.
La lunghezza di tali utensili, normalmente in commercio, varia da 200 a 400 mm. Si fa presente che il modello riportato in figura è un modello tipicamente italiano; esistono diversi altri modelli americani, francesi, ecc. con caratteristiche diverse ma sempre idonee allo stesso scopo. Quando invece si devono fare dei contorni particolari o tagli circolari o tagli passanti sono preferibili altri tipi di cesoie con lame più strette, sia dritte che curve.
Nella fig. III- 11 sono infine riportate delle tenaglie di tipo assai utile per molti lavori di idraulica e simili; il tipo è quello cosiddetto combinato cioè utile per tagliare e piegare.
In fig. III- 16 è rappresentato un seghetto da metallo atto a tagliare tubi per condutture acqua e per impianti di riscaldamento come pure qualsiasi profilato o altro manufatto in ferro.
Tale seghetto è di tipo snodato allungabile che è il tipo più comodo e più diffuso. Per quanto riguarda le operazioni di limatura di tubazioni o altro si può usare una normale lima a ferro piatta del tipo di quella di fig. III- 17.
Quando si debbano fare impanature alle estremità di tubi di ferro zincati per congiungerli tra loro direttamente o a mezzo giunti, curve, pezzi a T, nippli, ecc. si impiega un utensile particolare detto filiera e che serve appunto a creare sulle estremità dei tubi le filettature necessarie.
Per i lavori normali è sufficiente una filiera di piccole dimensioni di tipo adatto per i diametri di tubo di maggior uso: per es. 1/4-3/8-3/4-1/2-1 pollice.
Bisogna disporre inoltre di un piccolo banco per tubi del tipo da idraulici costituito essenzialmente da un sostegno con una morsa ribaltabile per il fissaggio dei tubi stessi al fine di poterli tagliare, filettare, ecc.
Per le operazioni di lubrificazione di uso normale si può ricorrere ad oliatori in lamiera stagnata, o meglio in materiale plastico, del tipo piatto fig. III – 18 o del tipo a bottiglia fig. III -19.
Strumenti Avanzati
In questo caso la sofisticazione degli attrezzi passa a un livello superiore, coprendo le esigenze di progetti idraulici più complessi e specifici. Per esempio, il saldatore è un elemento indispensabile quando si lavora con tubi di rame che devono essere uniti in modo sicuro e duraturo. La saldatura è una tecnica che richiede una certa abilità e pratica, ma offre una soluzione permanente a differenza di altre tecniche di giunzione. E per garantire una saldatura di qualità, alcuni idraulici utilizzano anche strumenti come flussanti e detergenti per preparare le superfici dei tubi.
Poi abbiamo la pompa a vuoto, un apparecchio altamente specializzato che serve per drenare sistemi idraulici o per rimuovere l’aria dalle tubazioni. Questo è particolarmente utile quando si sta cercando di individuare una perdita o di effettuare riparazioni in spazi ristretti in cui l’acqua potrebbe causare problemi.
Gli strumenti di ispezione, come l’idroscopio o la telecamera fognaria, rappresentano un’altra categoria di attrezzi avanzati. Sono fondamentali per esaminare le condizioni interne di tubi e condutture senza dover procedere con scavi invasivi. Con la telecamera, si può avere una visione chiara di ciò che sta causando un blocco o una perdita, permettendo un intervento mirato e minimizzando quindi i danni collaterali.
Localizzatori di perdite e sturalavandini elettrici completano questa categoria di attrezzi avanzati. I localizzatori di perdite usano tecnologia sonar o termica per individuare la posizione esatta di una perdita, eliminando il bisogno di interventi invasivi come la rimozione di pareti o pavimenti. Gli sturalavandini elettrici, d’altro canto, sono dispositivi potenti che possono sgombrare anche i blocchi più ostinati, spesso causati da accumuli di grasso o radici d’albero che penetrano nei tubi, quando la sonda sturatubi non è sufficiente.
Strumenti di Misurazione e Diagnostica
Nella categoria degli strumenti di misurazione e diagnostica, troviamo attrezzature che elevano notevolmente la precisione e l’efficienza del lavoro idraulico. Invece di basarsi su tecniche empiriche o su stime approssimative, questi strumenti permettono una valutazione accurata delle condizioni di un sistema idraulico. Ad esempio, i manometri digitali vengono utilizzati per misurare la pressione dell’acqua con una precisione ineguagliabile. Questi dispositivi possono avere diverse unità di misura e range di funzionamento, consentendo di effettuare diagnosi più precise rispetto ai manometri analogici.
I dispositivi di misurazione del flusso d’acqua, come i flussometri, sono anch’essi strumenti cruciali. Non solo forniscono dati in tempo reale sul volume e la velocità del flusso d’acqua attraverso le tubature, ma possono anche essere collegati a sistemi di monitoraggio a distanza. Questo è particolarmente utile in ambienti industriali dove il flusso d’acqua deve essere monitorato costantemente per ragioni di sicurezza e efficienza.
In ambito diagnostico, gli strumenti come i rilevatori di gas e le sonde di temperatura sono spesso impiegati. I rilevatori di gas sono vitali quando si lavora su linee di gas o in ambienti chiusi, proteggendo gli idraulici da potenziali pericoli come fughe di gas. Le sonde di temperatura, dal canto loro, aiutano a identificare variazioni di calore all’interno dei sistemi, che potrebbero indicare problemi come perdite o inefficienze.
Un altro strumento interessante è il misuratore di pH, che può rivelare se l’acqua in un determinato sistema è acida o basica. Questa è una informazione critica, specialmente quando si tratta di sistemi che richiedono un determinato equilibrio chimico, come le piscine o alcuni tipi di impianti industriali.