In questa guida spieghiamo quali sono gli attrezzi e gli utensili per il sostegno e il bloccaggio del legno.
Tali utensili sono quelli che servono per l’appoggio ed il bloccaggio dei pezzi da lavorare: primo tra questi il banco da falegname necessario per realizzare tutti i lavori di una certa completezza, in quanto su di esso si pialla, si sega, si mettono insieme i pezzi e si effettuano le rifiniture.
I banchi di tipo normale sono come quello rappresentato nel disegno della figura 11-8; tale banco ha il tavolato costituito da panconi di legno duro (per es. quercia, olmo) dello spessore di 8 o 10 cm montati su un semplice telaio portante.
Gli accessori, che in genere ne costituiscono il completamento, sono: la morsa a ganasce, la morsa parallela scorrevole, il granchio, i barletti ed i cassetti per strumenti ed utensili. Il banco è inoltre munito di fori circolari adatti per i barletti e di fori quadrati e rettangolari per i granchi e per i fermi o cani. I barletti (fig. 11-9) servono ad immobilizzare un pezzo sul banco senza ricorrere alle morse e senza intralciare l’uso dei cassetti e degli altri accessori del banco stesso; esistono anche tipi particolari di barletti denominati barletti a vite (fig. Il- 10). Il granchio (fig. II- 11) è un ferro dentellato che serve anch’esso a trattenere i pezzi da piallare; il cane o fermo è invece un ferro dentellato che permette di bloccare i pezzi di forma piuttosto lunga non facilmente fissabili fra le ganasce di una morsa.
Per quanto riguarda il banco da falegname, osserviamo che si trovano in commercio dei modelli moderni e funzionali tipo quello di fig. II – 12 per i quali si può trovare più facilmente posto nel luogo di lavoro prescelto (cantina, garage, capanna, ripostiglio, ecc.); il loro costo è inoltre molto più accessibile.
Gli altri utensili che servono per il fissaggio dei pezzi, ed in particolare dei pezzi incollati, sono le morse nelle loro varie forme e dimensioni : citiamo le morse ed i morsetti a vite in ferro o ghisa (fig. II – 13 e II -14).
Il morsetto a lunga corsa della fig. Il- 15 detto comunemente sergente o cagna e può essere di ferro o di legno duro; tra la testa della vite ed il pezzo da bloccare o da stringere è bene inserire una lastra di ferro od una tavoletta di legno.
Quando si debbano stringere pezzi di forma irregolare od incollare delle impiallacciature possono essere usati anche degli anelli di pressione (fig. II – 16) in acciaio assai elastico che hanno lo stesso effetto dei morsetti. Ricordiamo che nell’uso delle morse, come degli altri utensili di bloccaggio, è bene non serrare eccessivamente per non sottoporli a sforzi inadeguati; si deve inoltre aver cura di non percuoterli con martelli o arnesi simili. Per mantenere in buono stato di funzionamento gli organi a vite si devono oliare quelli metallici e lubrificare con paraffina quelli in legno avendoli prima ripuliti dalla polvere e dalla segatura.
Per operazioni di assemblaggio dei pezzi o per operazioni di finitura si impiegano cavalletti di vario tipo (fig. II- 17) che possono essere facilmente realizzati anche dal lettore.
Altri attrezzi utili per piallare, sagomare, unire a 45 ° due pezzi, ecc. possono essere costruiti velocemente con le nozioni che seguiranno. Diamo alcuni esempi di quelli più comunemente usati : attrezzo per piallare pezzi di testa detto «aggiustatore» (fig. Il- 18); cassetta per segare pezzi con tagli a 90 o a 45 gradi in direzioni opposte (fig. II – 19); banco per fermare pezzi da segare (fig. II- 20); banco per fermare pezzi per tagli a 45° (fig. II- 21).
La cosa importante, nell’uso di questi attrezzi, è di manovrare la sega in modo che non sforzi nelle tracce esistenti negli attrezzi stessi; altrimenti queste si allargano rapidamente e gli attrezzi non servono più al loro scopo. Un buon sistema è quello di mettere un pezzetto di legno sopra l’attrezzo durante il lavoro di modo che quando la sega ha tagliato il pezzo non danneggi l’attrezzo stesso.