In questa guida spieghiamo come costruire una cassapanca in legno.
La cassapanca può essere contemporaneamente un comodo sedile o un deposito di oggetti; deve essere sempre però un mobile robusto.
Come già il letto a castello, può avere un aspetto rustico, essere fatta di pino e appena protetta da vernice trasparente. In questo caso gli incastri d’angolo a coda di rondine conferiranno
addirittura un che di stilisticamente valido alla linea della cassapanca; se invece sarà verniciata naturalmente, anche quell’effetto scomparirà.
Procuratevi dieci pezzi per la costruzione: la base E (86 x 41 cm), due lati B (45 x 45), il frontale D e il fondo C (entrambi 90 x 34), quattro longheroni F (86 x 5 cm), un coperchio A (86 x 45 cm);
predisponete le code di rondine G (dett. 3) alle estremità del frontale e del fondo, in corrispondenza di analoghi incastri sui due lati della cassapanca (dett.2);
effettuate l’incastro con la colla: otterrete una scatola senza fondo e senza coperchio;
incollate due dei longheroni alla base di questa scatola, più esattamente lungo la base del frontale e del fondo, in modo che siano a filo con questi. La base della cassapanca, infilata dalla parte superiore, scenderà fino ad appoggiarsi sui due longheroni, ai quali sarà incollata e pressata per mezzo di pesi;
prendete gli altri due longheroni e incollateli lungo il fondo e il frontale, all’interno della cassapanca, in modo che sporgano di 2 cm rispetto al bordo superiore di quei due pezzi;
fissate il coperchio A per ultimo;
ancoratelo con tre cerniere H al retro del longherone F appoggiato al fondo della cassapanca (dett.1). In questo modo, se si sono rispettate le misure, la sua superficie sarà a filo con i due lati, e sul davanti sarà anche a filo, in verticale, con il frontale.
Per tutta la costruzione usate tavole, come per la maggior parte dei mobili indicati, spesse 2 cm; se però voleste modificare lo spessore del legno (per la base, per esempio, può bastare un compensato da 1 cm) dovete modificare in proporzione le misure di alcuni pezzi.
