In questa guida spieghiamo come fare la manutenzione del parquet.
Il rivestimento, in questo caso, viene eseguito con tavolette di legno duro e pregiato (noce, rovere, ciliegio, acero ecc.). Le tavolette hanno dimensioni comprese fra 4 x 20 cm e 8 x 30 cm. Possono essere disposte in vario modo a formare disegni geometrici: i sistemi più comunemente impiegati sono quello detto a testa avanti e quello a bastone rotto (fig. 1).
Oltre a questi ne esistono molti altri alquanto complessi dove all’impiego di tavolette rettangolari si alternano tavolotti di varie forme (quadrati, romboidali, trapezoidali ecc.).
I parquet a testa avanti hanno le tavolette fissate le une nelle altre mediante incastri; i vertici del disegno posano poi, soprattutto nei pavimenti di una certa età, su dei travetti di legno (chiamati correnti) fissati al solaio; le tavolette sono poi fissate ai correnti mediante punte di ferro. Nelle costruzioni più recenti i correnti sono annegati a filo nel calcestruzzo del solaio e le tavolette del parquet sono fissate come visto in precedenza; in questo caso il pavimento è molto più robusto e silenzioso. Nelle costruzioni moderne, infine, per contenere i costi di questo tipo di pavimentazione e per conferirgli una maggior stabilità, si è rinunciato all’uso di tavolette ad incastro che sono state sostituite da semplici tavolette rettangolari affiancate le une alle altre formando ugualmente i disegni visti prima. In alcuni casi, specialmente per il montaggio a bastone rotto, le dimensioni delle tavolette vengono ridotte a 2,5 x 1,5 cm; quelle senza incastri vengono messe in opera direttamente sul calcestruzzo delle solette al quale vengono fissate mediante mastici; questo sistema, oltre a presentare il vantaggio di ridurre ulteriormente la sonorità del pavimento ne garantisce anche la perfetta stabilità.
Se il legno non è ben stagionato le sue deformazioni provocano fessure e dissesti nella disposizione delle tavolette; se bagnato, si gonfia.
Le tavolette sono delicate, possono essere rovinate, rigate, bucate anche dai semplici tacchi sottili di una scarpa femminile.
Gli interventi del dilettante tenderanno al riassetto dei pavimenti ad incastro, alla sostituzione di qualche tavoletta sui pavimenti incollati e alla verniciatura.
Il riassetto
Nei parquet con tavolette ad incastri l’azione del tempo può provocare movimenti reciproci delle tavolette; nel pavimento si aprono delle fessure con perdita di stabilità e compattezza. Se questo fenomeno riguarda una larga zona è necessario lo svuotamento completo del locale e l’intervento di un operaio specializzato, se invece si verifica solo nei pressi delle sorgenti di calore (termosifoni, stufe ecc.) o in luogo particolarmente esposto ai raggi del sole, interessando un’area limitata del pavimento, la riparazione è possibile anche in campo dilettantistico.
Per eliminare le fessure è necessario avvicinare le tavolette fra loro e questo va fatto spingendole verso il centro della stanza. Il lavoro va eseguito con un puntone di legno duro ed un martello. Si inizia dalle tavolette più lontane dalla fonte di calore, dove le fessure sono molto piccole. Con piccoli colpi di puntone, prima sul lato corto e poi su quello lungo, intasare bene la tavoletta. Passare poi a quella attigua sempre nel senso della spinatura fino ad arrivare al battiscopa il quale va staccato dal muro. Completare l’intasamento delle ultime tavolette e nello spazio restante fra queste e il muro inserire a misura un listello di legno dolce. Rifissare il battiscopa.
Questo lavoro va fatto con molta calma senza picchiare violentemente sulle tavolette, dato che ciò provocherebbe lo spostamento di quelle contigue e conseguente disassamento totale del pavimento. Per evitare questo inconveniente è bene tirare sul pavimento, nella zona dove si inizia il lavoro, un filo che unisca i vertici di una stessa spinatura. Sarà questa la linea da seguire.
Sostituire una tavoletta
Nel caso di parquet con tavolette incastrate se ne sconsiglia l’esecuzione, mentre nel caso di tavolette incollate il lavoro è senza altro realizzabile; nei pavimenti a bastone rotto, comunque, è consigliabile la sostituzione di tutte e cinque le tavolette che formano il riquadro.
Soprattutto se il legno usato non è di buona qualità, l’inconveniente maggiore, come si è detto, è lo schiacciamento dovuto a pesi molto concentrati. Per fare rinvenire il legno su cui è rimasta l’impronta, procedere come segue: con un po’ di paglietta d’acciaio raschiare con delicatezza la zona circostante l’ammaccatura in modo da eliminare cera e vernice; con una spugna bagnata d’acqua calda coprire le sole ammaccature, ripetendo l’operazione più volte. Quando il legno gonfiandosi sarà tornato nella sua posizione primitiva, raschiare ancora con paglietta d’acciaio e carta vetrata. Ripassare poi la cera per parquet o ritoccare la verniciatura.
Nel caso invece in cui la tavoletta sia del tutto rovinata si procede alla sua sostituzione. Il sistema migliore è quello di tagliare con lo scalpello la tavoletta da cambiare (fig. 2). Nel caso del « disegno » a baston rotto, staccare con lo stesso sistema le altre tavolette del riquadro. Pulire poi con cura la sede da residui di mastice e legno con raschietto e solventi. Procurarsi le tavolette di ricambio; spalmare il mastice con una spatola zigrinata (fig. 3) senza debordare; inserire poi le tavolette con un mazzuolo di legno, facendo in modo che risultino a livello, rifinire con carta vetrata, cera o vernice.
La verniciatura
Quando un pavimento a parquet dà evidenti segni di vecchiezza il rimedio consiste nel levigarlo. Il lavoro di riparazione dovrà essere preceduto da quello di riassetto e sostituzione, se necessario.
In questo caso ovviamente è indispensabile svuotare per qualche giorno la stanza, dato che è necessario lavorare in tutta libertà. Per levigare un parquet si usa un’apparecchiatura costosa che non fa parte necessariamente del corredo del dilettante. In alcuni casi (regioni in cui si fa largo uso di parquet) è possibile noleggiarla, in altri casi è indispensabile far intervenire un operaio che provvederà alla piallatura e le-vigatura del pavimento. Negli angoli e nelle zone inaccessibili alla macchina sarà necessario usare un disco abrasivo flessibile (applicato ad un trapano elettrico) oppure la semplice carta vetrata avvolta su di un blocco squadrato di legno.
Prima di passare alla verniciatura è necessario pulire con estrema cura il pavimento da residui di segatura, trucioli e polvere in genere (lo si potrà fare con un aspirapolvere potente aspirando con una bocchetta sottile fessura per fessura).
Per la verniciatura si dovranno usare vernici molto resistenti che asciutte acquistano la durezza del marmo. Tra i vari prodotti esistenti in commercio ottime le vernici trasparenti poliuretaniche a due componenti. Mescolare i due componenti della vernice nelle proporzioni fornite dal fornitore. Stendere la vernice con un pennello largo « tirandola » bene, partendo dalle finestre e spostandosi verso la porta d’ingresso. Le vernici poliuretaniche impiegano da 24 a 36 ore per asciugare in relazione alla temperatura dell’ambiente. Quando è asciutta carteggiare con carta vetrata sottile e applicare una seconda mano.
Le tre fasi di finitura di un pavimento in parquet. In A il pavimento grezzo come lo si trova entrando in un appartamento già abitato; in B il parquet lisciato a macchina: liscio, ma ancora opaco; In C il parquet verniciato. Negli angoli la lisciatura deve necessariamente essere latta a mano. Usare vernici poliuretaniche a due componenti.