In questa guida spieghiamo come scegliere chiodi e viti per legno.
Chiodi e bullette
I chiodi (fig. II – 92) hanno il gambo a sezione quadrata o circolare e la testa piramidale o conica; sono principalmente usati in carpenteria e grossi lavori di falegnameria.
Le punte o bullette (fig. 11-93) hanno il gambo a sezione circolare appuntito alla base; la testa è generalmente a sezione circolare. Per i lavori più fini o dove gli sforzi sono minori si usano delle punte, praticamente senza testa, dette punte a spillo. Sia i chiodi che le punte si trovano in commercio in una serie di lunghezza e diametro diversi in modo che si possa scegliere il tipo adatto per i vari lavori. Nei lavori di maggior pregio ed in particolare nei mobili, per evitare la vista della testa delle punte, si affonda la testa stessa nel legno per mezzo di un punzone; si copre poi con lo stucco lo spazio sopra la testa della punta in modo che la superficie del pezzo non presenti alcuna irregolarità ed a lucidatura o verniciatura avvenuta non si avrà più nessuna traccia della punta.
Viti a legno
Sono usate per collegare tra loro varie parti di un manufatto di falegnameria o carpenteria; vengono avvitate con un cacciavite dopo che è stato praticato un foro (di avviamento) di adeguate dimensioni con un punteruolo o più spesso con un succhiello; la misura del foro richiesto per poter avvitare la vite dipende dal passo dell’elica, dalla lunghezza della vite e dal diametro della parte cilindrica della vite stessa. La pratica consiglierà nel modo migliore il tipo di foro da effettuare per avvitare una determinata vite. I tipi di vite a legno, normalmente impiegati sono quattro: a testa piana (fig. II-94 a) che hanno la proprietà di penetrare completamente nel legno compresa la testa; a testa bombata (fig. 11-94 b) ed a goccia di sego (fig. 11-94 c) che hanno la testa di forma tale da rimanere una volta avvitate, sporgenti dalla superficie del pezzo; a testa quadra (fig. 11-94 d) che vengono usate solo per lavori di carpenteria in cui i pezzi siano sottoposti a notevole sforzo.
Le viti, ad esclusione di quelle a testa quadra, sono in commercio in vari materiali e precisamente: acciaio, ottone, leghe di alluminio, ecc. e possono presentare trattamenti superficiali di nichelatura, cromatura, ecc. Tutte le viti in commercio sono catalogate e classificate secondo criteri di unificazione delle loro misure (norme UNI) ed elencate in apposite tabelle (UNI).
Per facilitare l’applicazione delle viti e per ottenere risultati esteticamente migliori si possono usare vari accorgimenti: per esempio per le viti a testa piana si effettuerà sulla superficie del pezzo una svasatura conica (con una saetta) in modo che la testa trovi facilmente il completo alloggiamento nel legno ad avvitatura ultimata; inoltre per rendere più agevole l’avvitatura delle viti si può cospargere leggermente il gambo filettato con olio, sapone o simili. Tra gli accessori che sono dotati di fissaggio a vite ricordiamo: gli occhioli di ferro (fig. 11-95) i rampini (fig. 11-96) ed i ganci (fig. 11-97). Alcune viti (fig. II-98) hanno delle borchie che avvitate nel loro gambo ne nascondono la testa dandone una finitura migliore, adatta per particolari impieghi.